Domani il Collegio del Coni: se conferma i 12 mesi di stop, il presidente decadrà.

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, le violazioni contestate alla Lazio sono state di diverso tipo:

  • Le mancate notifiche non risultano comunicazioni ufficiali alla Asl sulla positività nel 2020 di otto tesserati il 27 ottobre, di tre il 30 ottobre e di otto il 3 novembre.
  • Mancato isolamento, non sono state concordate con le Asl le modalità di isolamento dei soggetti positivi e quelle della quarantena per i contatti stretti negativi.
  • Impiego in gara senza isolamento, in presenza di risultati discordanti si sono ignorati quelli positivi e non sono stati rispettati i dieci giorni di isolamento per Immobile (Torino-Lazio) e Djavan Anderson (Lazio-Juventus).

Ultimo round della giustizia sportiva sul caso tamponi, domani nel salone d’onore del Coni si discuteranno i ricorsi di Lotito e dei due medici biancocelesti Rodia e Pulcini. Tutte decisioni firmate dalla Corte d’Appello della Figc a fine aprile. Per evitare la decadenza del posto in consiglio federale, Lotito cercherà di dimostrare la limitatezza dei poteri del presidente nel contesto sanitario. Il collegio di garanzia dello sport non interverrà sul merito ma su “errate applicazioni normative” o “vizi procedurali”: potrebbe respingere i ricorsi, chiedere di riformulare le sanzioni alla Corte d’Appello federale o annullare la sentenza.

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