All’Olimpico per presentare le iniziative del club biancoceleste in vista del derby contro la Roma, il presidente Lotito ha parlato del nuovo cammino intrapreso dalla Lazio.

"Ai fini dello spettacolo è una Lazio propositiva. Certo, si possono acquisire anche i risultati con i catenacci che c'erano una volta. È una scelta. Mi auguro che nel derby l'atteggiamento della squadra in campo sia di quelli di chi vuole raggiungere traguardi importanti perché la società ha fatto di tutto per far sì che ciò accada.Da come eravamo partiti 18 anni fa, oggi si vede un cambio di passo anche dal punto di vista psicologico: eravamo in una condizione di prostrazione, oggi siamo una società che si propone come ambiziosa che vuole raggiungere determinati traguardi e sta facendo di tutto per far sì che ciò accada. Serve tempo per amalgamarsi e raggiungere grandi obiettivi. Bisogna avere pazienza, l'atteggiamento è positivo, si tratta di acquisire quella mentalità e quegli automatismi che oggi faticano ad acquisire perché vengono da un assetto tattico completamente diverso. La società attraverso la mia persona non si può recriminare nulla, mi auguro che la tifoseria apprezzi gli sforzi e le iniziative perché essere della Lazio deve essere motivo di orgoglio. La Lazio incarna i valori dello sport per questo lavoriamo dentro e fuori dal campo. Spero che i tifosi recepiscano questo messaggio e mi auguro che siano orgogliosi di appartenere a questa squadra che ha questi valori.

Strakosha? Imprevisti non voluti che non dipendono dall’incapacità. Fanno parte dello sport e penso che noi dobbiamo vincere, ma renderci conto che in campo ci sono anche gli avversari. L’importante è scendere in campo determinati a voler dare il meglio e ottenere risultati poi ci sono fattori imponderabili che non dipendono dalla nostra volontà. Abbiamo lavorato per essere protagonisti in Europa. Non dimentichiamoci che la Lazio dopo la Juventus è la squadra che ha vinto più di tutti. Siamo una società proiettata nel futuro con capacità organizzative e propositive di spessore anche a livello internazionale. Lo stadio Flaminio? La situazione è in itinere, stiamo affrontando alcune tematiche di carattere tecnico-burocratico. Da parte nostra c'è tutta la volontà di trovare una soluzione. Si tratta di contemperare le esigenze delle normative pubbliche con le nostre. Speriamo di poter arrivare a trovare la soluzione definitiva.

Non ho sensazioni perché le persone sono parti di un ingranaggio e personalizzare gli eventi è sbagliato. In campo ci vanno i giocatori con l’allenatore. L’interesse è proiettato sulle capacità del tecnico che sono indiscusse, in campo ci vanno i giocatori che devono essere fedeli esecutori di ciò che decide il direttore d’orchestra". Lo riporta corrieredellosport.it.

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
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