Antonello Fassari, attore e regista italiano, è intervenuto in esclusiva su Laziopress.it per parlare del derby. Fassari è un grande tifoso della Roma, noto per avere interpretato i ruoli di Cesare nella serie televisiva "I Cesaroni "e di Ciro Buffoni nel film "Romanzo Criminale".

Come vive l’attesa pre derby? Ha qualche scaramanzia o rituale prima di ogni partita?

"Si e no. Evito di mettermi una determinata camicia e certi pantaloni, e va bene così".

Espulsione Pellegrini, quanto penalizza la Roma e che effetto le fa vedere Pedro che gioca il derby da ex.

"L'espulsione di Pellegrini è stata esagerata, lo hanno detto tutti. In questo gioco della Roma lui è in uno stato di grazia e forma eccezionale: è un punto di riferimento forte per la squadra. E' un peccato che manchi, per il derby particolarmente. Una volta si sarebbe detto il "gomblotto", mentre adesso non c'è nessun complotto ma un arbitro che ha sbagliato. Su Pedro che gioca il derby da ex? Non mi fa nessun effetto".

Qual è la stracittadina che ricorda di più?

"Il 4-1 che c'è anche sulla lavagna dei Cesaroni... no scherzo. Al di là di quello che ricordi di più, è cambiato l'atteggiamento dei tifosi col derby. Abbiamo vissuto dei derby allucinanti: quello che fu sospeso... sembrava un'altra epoca. Adesso è una partita molto sentita, non come le altre, ma abbastanza; una volta ci si accontentava di vincere il derby e non ci si curava del resto. Adesso, invece no: bisogna stare alti in classifica. Non c'è solo il derby e in questo sono cresciute sia la Roma che la Lazio. E' una cosa positiva, oggi è molto più civile".

Nel cast dei Cesaroni chi era il tifoso più sfegatato?

"Tutti quanti, Claudio è stato quasi un portavoce della Roma. Ma anch'io... era un set abbastanza romanista con alcuni laziali, ma erano in minoranza. A volte ci sono dei set dove la maggioranza è laziale. Il problema dei derby, però, è il giorno dopo... a seconda di chi vince o perde, devi fare buon viso a cattivo gioco. Se perdi ti sfottono, se vinci li sfotti tu".

In un episodio della terza stagione il suo personaggio finse di essere laziale per una serie di motivi. Com’è stato interpretare la parte del tifoso biancoceleste?

"E' stato divertente. Noi facemmo la puntata a Trigoria e i laziali si arrabbiarono perchè parlavamo solo della Roma, quindi pensarono di scrivere una puntata dove il nipotino doveva fare un provino con la Lazio e noi dovevamo andare a fare il tifo per lui, travestendoci da improbabili tifosi laziali... infatti abbiamo fatto una figuraccia tremenda. Però, quello che mi ricordo è un Lotito che sapeva tutta la parte a memoria: non ha sbagliato una battuta. Questo mi ha molto impressionato! Un attore nato".

Ha anche conosciuto Lotito sul set, cosa ne pensa del presidente biancoceleste? 

"Quel pochissimo che ho conosciuto, bene. Quella giornata lì non ha mai parlato a sproposito: ha detto due, tre frasi in latino. E' stata una giornata divertente, a parte la sede della Lazio che quando entri c'è quell'aquila che non la sopporto. E' stato divertente sul serio. Poi, a un certo punto, Tortora si dimenticò le battute e Lotito lo riprese e disse "Lei non ha detto quella battuta". Ti dico, un attore sconsolato".

Ultima domanda… chi lo vince questo derby?

"La Roma. Chi lo deve vincere? In questo non posso essere obiettivo".

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
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