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Polemica biglietti S.S.Lazio, Bertani: “Disparità tra disabili, costi elevati per gli accompagnatori (necessità e non scelta) dei non vedenti”

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Alessandro Bertani, responsabile della categoria dei non vedenti, è intervenuto a Laziopress.it per sollecitare una questione: l’atteggiamento della S.S. Lazio sulla vendita dei biglietti allo Stadio Olimpico alla categoria dei disabili. Secondo Alessandro, nonostante i passi in avanti fatti con Cragnotti, si è creata una disparità di trattamento tra disabili in carrozzina e non vedenti, entrambi seguiti da un accompagnatore. Ecco le sue parole.

L’atteggiamento della Lazio. “La Lazio ha un atteggiamento veramente vergognoso verso i disabili, in particolare verso i non vedenti, di cui sono responsabile di categoria. Io non vedente vado allo stadio e fino a un mese e mezzo fa l’accompagnatore pagava il biglietto intero; ma non è detto che l’accompagnatore sia interessato alla partita, viene con me per via della mia problematica. Prima l’accompagnatore pagava il biglietto intero e il disabile aveva una riduzione, dal 40 al 60% in funzione del settore in cui ti trovi”.

I passi in avanti con Cragnotti. “Che è accaduto? Io ho disquisito più volte con Cragnotti di questa cosa e finalmente, prima di Lazio-Cagliari, mi ha chiamato dicendomi: “Tu e la tua categoria avrete una riduzione del 50%, insieme all’accompagnatore”. Un passo avanti era stato fatto”.

La questione. Premetto che seguo da Lazio da 30-40 anni. Sono stato in tutti gli stadi d’Italia, per esempio a Torino e a  Milano, dove entri gratuitamente con l’accompagnatore. Cosa accade? C’è un discorso di categoria, disabili di serie A e disabili di serie B: quelli in carrozzina pagano 5 euro, così come il loro accompagnatore. Per carità loro non occupano il posto, e sono disposto anche a pagare il biglietto intero… ma non capisco perchè l’accompagnatore che viene con me debba pagare il biglietto, che oggi ha delle cifre assurde. Con massimo rispetto, la mia polemica nasce da questa disparità tra disabili in carrozzina a 5 euro e i non vedenti devono portarsi l’accompagnatore, che deve pagare il biglietto. Biglietto che prima era intero e adesso lo paga come lo pago io: la scorsa volta in distinti est 25-30 euro. E’ una costrizione, non una volontà portarmi l’accompagnatore. Non dico che io debba entrare gratuitamente, aumentiamo i biglietti anche al non vedente, ma l’accompagnatore è una necessità. I non vedenti non vedono nemmeno lo spettacolo, quelli in carrozzina se lo vedono. C’è una polemica vergognosa contro la Lazio, che sto combattendo da anni. Servirebbe buon senso: è una questione ridicola perchè, come il disabile in carrozzina, sono costretto a portarmi l’accompagnatore. Non è una scelta, ma una necessità”.

 


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ANGOLO DEL TIFOSO| Antonio tra il biancoceleste e la Matematica: “Ai giochi matematici di Milano con sciarpa e zaino della Lazio. Aveva fatto ogni calcolo per la Champions aritmetica”

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La Lazio è in Champions League, ora è matematico. E i calcoli se li era fatti bene anche Antonio, 10 anni e una passione sfrenata per il club biancoceleste e la matematica. “I calcoli li aveva fatti già anticipatamente: poi con i punti tolti alla Juventus ha potuto festeggiare per l’ingresso matematico in Champions League. Sostiene poi che matematicamente Felipe Anderson è il più forte. Di questa stagione, invece, Zaccagni” ci racconta la mamma Simona. La prima passione sicuramente più cementata, più salda, più sfrenata… “Da piccolo veniva con tutti noi della famiglia. Ora è abbonato con il fratello e il padre in Monte Mario. Una volta è anche entrato in campo al fianco di Lucas Leiva in un vittorioso Lazio-Inter”. La seconda passione, quella per la matematica, ha invece preso lentamente corpo divenendo uno dei tratti caratteristici di Antonio.

 

Calcoli biancocelesti

Dunque, oltre alla passione per la Lazio e per Felipe Anderson Antonio ha un debole per la matematica: “E’ cresciuta con il tempo. Da piccolo addirittura si divertiva a rispondere alle domande nei problemi che aveva il fratello maggiore”. Si tratta di una passione che non è comparabile, a detta loro, con quella per i colori biancocelesti: “Quella per la Lazio chiaramente è una passione più accesa, più intensa”. E come potergli dare torto. Ci troviamo, peraltro, in una stagione in cui la Lazio ha fatto un passo importante nel percorso che sta affrontando con Sarri nel periodo dei 10 anni dal trionfo nel derby più importante della storia, quello contro la Roma: “Lui aveva 7 mesi, quindi l’abbiamo vista con lui in braccio a me e abbiamo esultato insieme anche al fratello. Eravamo solo noi, il padre allo stadio”. Per cui festeggerà allo stadio, tra l’altro per la comunione si è fatto regalare la maglia del decennale.

Le Olimpiadi di Matematica e il biancoceleste come accompagnatore

Un contesto in cui poter fa prendere vita la passione per la matematica è sicuramente quello dei Giochi Matematici che si tengono ogni anno alla Bocconi di Milano. “Quest’anno ha partecipato per la seconda volta alle Olimpiadi di Matematica. Lo scorso anno, per la classe quarta, si è classificato 130esimo mentre quest’anno per la quinta è arrivato 24esimo, uscendo molto entusiasta dall’esperienza anche perché più consapevole del risultato positivo” ci racconta mamma Simona in merito alle ultime Olimpiadi della Matematica che hanno avuto luogo proprio pochi giorni fa. La Lazio, ovviamente, non poteva non accompagnarlo: “Ci tengo a specificare che è entrato alla Bocconi, dove si sono tenute queste olimpiadi, con smanicato e zainetto della Lazio, ovviamente”. D’altronde Antonio è solito indossare i colori biancocelesti e fare leva sulla speranza che anche coloro che sono sull’altra sponda possano ‘convertirsi’: “Non disdegna mai di indossare l’abbigliamento della Lazio: anche a scuola ci va, o in presenza di “quelli sbagliati” come li chiama il padre. Da piccolo oltre a fare i conti cercava di convincere anche i suoi compagni a passare dalla sponda della seconda squadra della capitale a quella della prima”.

 


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