Niente scatto in avanti per Sarri. Si deciderà al Velodrome tra due settimane in un autentico dentro o fuori tra Lazio o Marsiglia, le due squadre più forti del girone di Europa League. Non male i francesi, terzi in Ligue1. Palleggio, livello tecnico alto, i concetti predicati da Jorge Sampaoli, il discepolo di Bielsa che Lotito e Tare incontrarono 5 anni fa a Roma aprendo un casting pazzesco per la panchina che avrebbero consegnato a Inzaghi. Non è bastato l’ultimo quarto d’ora contro il Marsiglia, pieno di orgoglio, di pressing e di giocate: prodezza di Pau Lopez in uscita su Pedro, un colpo di testa fallito da Raul Moro. Immobile in avvio di ripresa si era divorato una buona occasione davanti all’ex portiere della Roma e poi aveva colpito la traversa. Per Ciro anche un gol annullato per fuorigioco. La Lazio ha tirato fuori il meglio dopo l’intervallo e non va bocciata, tenendo conto del turnover e dei francesi. Tutto e subito non si può avere. Il Marsiglia è più forte di Galatasaray e Lokomotiv, la qualificazione resta aperta. Per Sarri non è semplicissimo giocare ogni tre giorni, cambiando metà formazione e conservando lo stesso livello di intensità. Sarri ora deve cercare risultati, consistenza ed equilibri difensivi. Quel finale ha lasciato buone sensazioni. La squadra di Sarri, un po’ alla volta sta crescendo. Sembra sulla strada buona. Corriere dello Sport.

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