Una Lazio in versione derby. O come contro l'Inter: insomma, sicuramente non spenta come a Bologna o a Verona, le ultime due trasferte horror dei biancocelesti. Dopo due giorni di ritiro, questa sera contro la Fiorentina (stadio Olimpico, ore 20.45) la squadra di Sarri dovrà reagire e non potrà più sbagliare. L'ambiente è caldo e le tensioni sono tante. "Ho visto l'atteggiamento giusto, sappiamo che partita dovremo fare e le risposte da dare", ha detto ieri il Comandante in conferenza stampa. Lotito lunedì ha avuto un lungo colloquio con la squadra ed è stato chiaro: fiducia massima a Sarri e se non arriva una risposta oggi dai giocatori sul campo, il ritiro a Formello continuerà fino alla gara di Bergamo di sabato. Un'eventualità che tutti vogliono scongiurare. Più che il risultato, che chiaramente nel calcio è la cosa più importante e spesso è una diretta conseguenza, contro i viola serve una prestazione maiuscola. Da squadra vera, affamata e umile. La Fiorentina è una grande squadra, stando alle parole del tecnico, dunque la Lazio - bella con le grandi e brutta con le piccole - non dovrebbe avere problemi di approccio. Sulla carta, s'intende.

In questi giorni a Formello Sarri ha avuto la possibilità di confrontarsi tanto con la squadra. Domenica negli spogliatoi aveva ammesso che non era ancora riuscito a entrare nella testa dei giocatori, cosa che sta provando a fare da inizio luglio. Da qui dipenderanno i successi futuri. Dovrà riuscirà a convincere tutti i giocatori al suo credo tattico e cambiare la loro mentalità, mentre per ora non cambierà modulo: anche per il poco tempo a disposizione, oggi contro la Fiorentina verrà confermato il 4-3-3. L'altra possibile ipotesi è un 4-3-1-2, che consentirebbe alla Lazio di essere più equilibrata in campo e anche di valorizzare maggiormente Luis Alberto, un lusso per il momento ma perfetto per il ruolo di trequartista. TuttoMercatoWeb/Riccardo Caponetti

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