"No fascismo, no razzismo". Gli ultras del Marsiglia, traslocati in Virage Sud, hanno dipinto così il Vélodrome all'ingresso in campo di OM e Lazio, quando ancora stava suonando l'inno dell'Europa League. Il messaggio, lo slogan dell'Uefa, ripreso e inserito nella coreografia d'inizio partita. Un modo per allinearsi alle posizioni del club e del ministro francese Darmanin. Servirà altro per cancellare la scia di violenza e l'onta provocata da una lunga serie di incidenti, di partite sospese, di lacrimogeni e di arresti. Anche perché la tensione c'è stata lo stesso, esplosa dopo il gol su rigore di Milik nel primo tempo. È bastato che la Lazio cominciasse ad attaccare. Lancio di oggetti, intimidazioni dai settori vicinissimi alle bandierine. Luis Alberto come Neymar. Protetto dagli scudi della Gendarmerie. Impossibile battere gli angoli al Vélodrome. Glui ultras del Marsiglia già quattro ore prima si erano già radunati di fronte allo stadio e intonavano canti. Le forze dell'ordine hanno presidiato il ritiro laziale. Niente pullman societario, custodito da Lotito nel parcheggio di Formello per non dare nell'occhio ed evitare danni. Corriere dello Sport.

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
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