Tra la miglior striscia di Maurizio Sarri alla Lazio, quattro risultati utili consecutivi (eguagliato settembre), e il ritorno dopo la sosta con il doppio passaggio con Juventus e Napoli, per il tecnico toscano c'è un rinnovo da discutere. Più che altro si tratta di un prolungamento, dal 2023 al 2025 per quella che sarebbe un'operazione da oltre 15 milioni netti per quattro stagioni, oltre a un'opzione per il 2026. Le due parti si sono annusate, dopo quattro mesi insieme e qualche naso storto soprattutto nello spogliatoio per quella che dall'interno era vista come un'imposizione di un gioco e di un modulo nuovi dopo cinque anni di inzaghismo, ora sembra essere esploso l'amore. Certo, come aveva detto Igli Tare qualche giorno fa «è una trattativa che sarà lunga, ma sarebbe un bel segnale», E questi dieci giorni di pausa porteranno senz'altro ai primi contatti per buttare giù un accordo che porterebbe Sarri a eguagliare le stagioni di Inzaghi in biancoceleste. Decisivo sarà però anche il mercato di gennaio, visto che il Comandante si aspetta qualcosa di importante per plasmare sempre più a sua immagine e somiglianza una rosa rimasta a metà per la fretta e i limiti del mercato estivo. Tra tecnico e società, pare che però ora a spingere per dare continuità al progetto sia non solo Lotito ma anche lo stesso Sarri. Nonè un caso che prima del Marsiglia, l'ex bianconero avesse ammesso: «Il rinnov0? Se il presidente la pensa così vedremo...». L'altro ieri invece, dopo il successo netto sulla Salernitana all'Olimpico, Sarri è stato anche più schietto: «E' tutto all'inizio. Se il presidente mi chiamerà nei prossimi giorni ne parleremo. Io mi trovo benissimo qui, Ho trovato un gruppo con cui mi diverto, una tifoseria che sinceramente non mi aspettavo: bella appassionata, ma anche tranquilla e disponibile nel saper aspettare. Vediamo che dice il presidente, ma se fosse così non credo ci saranno problemi». E il fattore tempo per uno come Sarri, che si è sempre definito "uomo di campo", è determinante. Cercava divertimento ed è tornato a divertirsi, soprattutto ora che la Lazio sta iniziando ad assimilare il suo credo tanto da battere Roma, Inter, Fiorentina e pareggiare con Atalanta e Marsiglia in trasferta: «Al di là dei risultati siamo in crescita - ha detto soddisfatto dopo la Salernitana - c'è questa sensazione che stiamo crescendo come squadra. C'è stato un innalzamento dell'applicazione e della determinazione, il terzo passo è stata una crescita nell'espressione di gioco». Il quarto? Sarà togliersi gli ultimi sassolini con i bianconeri. L'occasione all'Olimpico è d'oro. TuttoSport/Simone Di Stefano

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