Immobile oggi rappresenta la Lazio come e più di Chinaglia ai tempi di Maestrelli, ha riempito un vuoto, ha restituito quel senso di appartenenza perduto anche negli anni di Cragnotti. Sabato l’Olimpico gli ha riservato un’accoglienza particolare, che Ciro non dimenticherà mai. Si è emozionato, si batteva la mano sul petto in senso di gratitudine, quell’abbraccio gli resterà dentro per tutta la vita. Ieri all’evento “Fratelli Tutti” a Formello è tornato sul riconoscimento di sabato ha definito “pazzesco” il premio ricevuto per essere il più prolifico della storia biancoceleste. “Il più bello che un giocatore possa ricevere. A parte i gol, gli assist o quello che succede in campo, quando la tua gente ti acclama così significa che hai lasciato qualcosa dentro come persona, non solo da calciatore. E’ stata un’emozione che porterò sempre dentro di me. Sabato non ha preso parte alla partita, ha sofferto in tribuna, ma al termine è sceso negli spogliatoi per parlare alla squadra da vero capitano.”La squadra non mi è dispiaciuta. Mancava soltanto l’ultimo passaggio o una giocata per poter segnare, però siamo sulla strada giusta. Visti da fuori siamo diventati ancora più squadra. Continuando con questo spirito ci prenderemo delle belle soddisfazioni e faremo contenti i tifosi stiamo facendo con   maggiore spensieratezza quello che ci chiede Sarri, era il primo obiettivo. Siamo un po’ indietro, ma ce lo eravamo detti. Era fondamentale trovarci come gruppo, come squadra e ci siamo riusciti. Ora serve continuità”. Ieri per 90 minuti ha arbitrato, camminando, la gara di beneficienza tenutasi a Formello per l’iniziativa “Fratelli Tutti” e a sceglierlo come arbitro è stato il Papa in persona. Lo staff della Lazio aveva deciso di preservarlo per la Juventus, oggi ci saranno nuovi esami e Sarri scoprirà se potrà portarlo a Mosca o se punterà dritto su Napoli. Lo riporta il Corriere dello Sport.

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
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