Se manca Ciro Immobile, le squadre vanno in crisi nel reparto offensivo. La Nazionale italiana ci aveva dato un anticipo di come la presenza dell’attaccante biancoceleste fosse fondamentale non solo per i gol segnati, ma soprattutto per una tipologia di gioco caratteristica del 30enne: il pressing alto e asfissiante.

Senza Immobile l’Italia non riesce ad essere così incisiva sulle fasce laterali, con Insigne e Chiesa che non sono poi così pericolosi senza chi gli crea lo spazio verso il centro. I due esperimenti fatti da Mancini e Sarri sono falliti: da una parte l’Italia non è riuscita a segnare gol alla Svizzera e all’Irlanda, dall’altra la Lazio ha perso il secondo scontro diretto in campionato, dopo aver collezionato punti importanti nei precedenti.

Soprattutto contro la Juventus si affrontava una squadra diversa dalle annate precedenti, più rinunciataria e attendista rispetto al passato. Pedro falso nueve non ha portato i risultati sperati, soprattutto con un Felipe Anderson apparso sottotono ed uno Zaccagni non ancora al massimo della tenuta fisica. Con l’Italia al centro c’è stato Chiesa, ma il nuovo ruolo non ha fatto vedere le vere caratteristiche dell’ala bianconera, più incisivo quando parte sulla fascia rispetto a quando deve stare spalle alla porta.

Le partite dell’Italia e della Lazio dimostrano un dato incontrovertibile: non c’è un sostituto di Ciro Immobile. Non c’è un attaccante che possa fare il suo lavoro negli Azzurri, al netto di uno score non certo positivo come quello avuto in maglia biancoceleste. Perché se con l’Italia i gol di Immobile latitano, nella Lazio sono tantissimi. La sconfitta contro la Juventus, pur arrivata per due ingenui calci di rigore, deve far capire che lì davanti serve necessariamente un sostituto di Ciro. Non una riserva da 20 minuti a partita, ma che possa tenere in mano la squadra per 90 minuti.

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
ESCLUSIVA | L'ex fisioterapista Valerio Caroli: "La Lazio l'opportunità più importante della mia carriera"