La Lazio è tornata da Mosca con qualche certezza in più. Evidenti, ad esempio, i progressi di Basic e Zaccagni, valide alternative ai titolari. Positive anche le prove di Patric nel ruolo di terzino destro e di Lazzari in quello di esterno alto: soluzioni interessanti. Domani a Napoli, però, rivedremo la formazione-tipo, a parte Marusic: il montenegrino è finalmente tornato negativo, l’esito dell’ultimo tampone lo ha liberato dall’incubo (durato 13 giorni) e quindi sarà disponibile per la sfida di giovedì all’Olimpico con l’Udinese. In difesa, domani sera al “Maradona”, Sarri punterà su Lazzari, Luiz Felipe, Acerbi e Hysaj. Il tecnico si aspetta continuità da un reparto che nelle ultime tre gare non ha subito gol su azione (su rigore le due reti della Juve): la sfida con Mertens, Insigne e Lozano è l’esame di laurea. Migliora, in particolare, l’intesa al centro tra Luiz Felipe e Acerbi. Il primo è uno dei giocatori con il contratto in scadenza a giugno: gli altri sono Marusic, Strakosha, Patric e Reina. C’è ottimismo sul brasiliano  - lo corteggia l’Inter di Simone Inzaghi - e il montenegrino, mentre per il portiere spagnolo il rinnovo scatterà automaticamente se la Lazio conquisterà un posto in Europa Di sicuro per Luiz Felipe è un momento magico: non a caso, il ct Mancini lo vorrebbe in azzurro. L’iter burocratico per renderlo convocabile è stato avviato, lo ha fatto capire il presidente Figc Gravina, poi spetterà al giocatore decidere. Aveva già rinunciato in extremis all’Under 21 italiana, ma dal Brasile non ha ricevuto più segnali di alcun genere e quindi è possibile che, se Mancini davvero lo chiamerà, stavolta Luiz Felipe accetti di vestire la maglia azzurra. La Repubblica.

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