Ai microfoni di gazzettaregionale.it, il vice di Inzaghi Massimiliano Farris ha parlato della sua storia professionale, tra Lazio e Inter. Ecco le sue parole:

Da anni sei con grandi meriti l’allenatore in seconda di Simone Inzaghi ed il percorso vi ha visto crescere molto prima alla Lazio ed ora all’Inter: se dovessi ripercorrere le tappe della tua carriera ti saresti mai immaginato di vivere queste emozioni? Se dovessi scegliere tre partite che non dimenticherai mai in questi anni quali sceglieresti?

"È stata una cavalcata fantastica, davvero incredibile e ad essere sincero mai avrei immaginato tutto questo. Se dovessi pensare a tre partite che fino ad oggi sono rimaste dentro di me cito: Lazio-Juventus di Supercoppa Italiana terminata 3-2 (agosto 2017), Lazio-Borussia Dortmund 3-1 di Champions League (ottobre 2020) e la recentissima Inter-Juventus 2-1 di Supercoppa Italiana. Queste sono tutte gare che mi ricorderò per sempre".
Qui nel Lazio ricordiamo le tue esperienze vissute alla guida di Flaminia, Pomezia, Viterbese e Sora: che ricordi hai di quegli anni? Ci sono delle persone che vuoi citare con cui nel corso degli anni hai mantenuto dei rapporti? 

"Tantissime persone mi hanno accompagnato ed arricchito umanamente e professionalmente, sicuramente penso in primis a tutti i miei collaboratori ma non solo. Come persona e come uomo cito Claudio Tanzi, direttore avuto nella mia esperienza al Pomezia, lui merita una menzione speciale".

Nel 2014, 8 anni fa, cambia il tuo percorso con l’arrivo alla Lazio e nel 2016, quando Inzaghi venne promosso in prima squadra, Massimiliano Farris lo segue: cosa vuoi dire sul tuo rapporto con Simone Inzaghi? Quali sono a tuo avviso i segreti di questa grande ascesa?  
"Incontrare Simone ha cambiato la mia vita e la mia carriera, ci siamo completati al di là del campo. Lui è un grandissimo conoscitore di calcio e di giocatori. Segreti? Il solo segreto che mi viene in mente è la grande passione e la voglia di lavorare, abbiamo messo davvero tanto di entrambe in questi anni insieme".
"Ho avuto la fortuna di lavorare con grandi campioni, dovrei citarli tutti alla Lazio come adesso all’Inter quindi farò il Incontrare Simone ha cambiato la mia vita e la mia carriera, ci siamo completati al di là del campo. Lui è un grandissimo conoscitore di calcio e di giocatori nome di un avversario che veramente mi ha lasciato a bocca aperta: Robert Lewandowski, attuale attaccante del Bayern Monaco e della nazionale polacca, un giocatore davvero impressionante per tecnica, voglia e determinazione. Per quel che riguarda invece i calciatori avuti che avrebbero meritato di più posso citare Stefano Scardala, attuale ds del Flaminia in Serie D, è stato veramente un giocatore di categoria superiore a mio avviso". Sette anni consecutivi alla Lazio cosa hanno significato per te? Hai un messaggio per tutti i tifosi della Lazio che sicuramente hanno apprezzato molto il vostro lavoro e che continuano ad essere legati alla tua figura e a quella di mister Inzaghi? 

"Gli anni alla Lazio hanno significato tutto per me: crescita umana e professionale, la possibilità di essere conosciuto e riconosciuto, credo che la mia gratitudine sarà eterna. Se ripenso ai momenti belli ci sono state vittorie esaltanti e campionati importanti, la Lazio sarà sempre parte del mio cuore ed i tifosi non li dimenticherò mai".

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