Nel finale l’impressione era che la Lazio non sarebbe mai riuscita a fare gol. Ci ha provato da fuori area con Luis Alberto: traversa. Dal dischetto di rigore, sempre con lo spagnolo: fuori di pochissimo. E tre volte addirittura da dentro l’area piccola, con Immobile, Milinkovic e ancora Luis Alberto: risultato? Tre salvataggi sulla linea. Eppure nel finale c’è riuscita la Lazio, con Cataldi al 95’, pronto a ribattere a rete un palo di Immobile. “Se avessimo segnato qualche minuto prima il secondo gol, saremmo andati ai supplementari”, ha detto a caldo Luis Alberto, che in campo ha avuto le stesse impressioni che molti hanno avuto in tribuna. Sulla stessa scia c’è anche Felipe Anderson: “Dobbiamo ricordarcela questa serata, abbiamo fatto una grande partita”. Sono evidenti, i passi in avanti della Lazio. Disfatta di San Siro in Coppa Italia (4-0 col Milan) a parte, negli ultimi tre mesi e mezzo la squadra di Sarri dà segnali oggettivi e netti di una crescita costante. Nel gioco, nella fase difensiva e anche nell’atteggiamento, come ha sottolineato ieri lo stesso tecnico: “Adesso sembra che giochiamo tutti per lo stesso obiettivo”. E la continuità, tanto ricercata e desiderata nella prima parte di stagione, è finalmente realtà. Immobile come Inzaghi La notizia non notizia è il gol di Immobile, ormai una certezza. Fermo negli ultimi 6 giorni, Ciro contro il portoghese Pepe - che può ritrovarsi il 29 marzo nella finale playoff per i Mondiali - ha realizzato l’1-0, scaldando l’Olimpico. Una rete per la storia, perché Immobile ieri ha raggiunto Inzaghi in cima alla classifica marcatori della Lazio per gol in Uefa (20).

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