Da rossoblù a rossoblù. Per la Lazio, nell’ultima settimana, oltre al pari in casa dell’Udinese, è arrivata prima l’eliminazione in Europa League contro il Porto, e poi la sconfitta beffarda, negli ultimi secondi del recupero, contro il Napoli. Ora la squadra di Sarri vuole ripartire e tornare a vincere. Tre punti che mancano dalla sfida casalinga contro il Bologna (3-0). I biancocelesti saranno di scena in casa di un Cagliari in netta ripresa, ancora alle prese con la lotta salvezza. Nel girone di ritorno i rossoblù hanno invertito nettamente la rotta, portando a casa 15 punti in 8 gare, frutto di quattro vittorie, tre pareggi ed una sconfitta. In vista del match all’Unipol Domus, in programma domani sera alle 20:45, la redazione di LazioPress.it ha intervista, in esclusiva, il doppio ex della sfida Mario Ielpo. Dopo un inizio di carriera tra le fila biancoceleste, l’ex portiere si trasferì proprio in Sardegna, prima di vestire anche le maglie di Milan e Genoa.

 

La Lazio, nelle ultime uscite, ha dimostrato di stare pienamente in partita, ma ha raccolto molto meno di quanto creato. Con il Napoli è arrivata una sconfitta nel recupero ma, rispetto all’andata, i biancocelesti hanno giocato alla pari: si vedono miglioramenti rispetto ad inizio stagione? Cosa manca ancora?

“Sicuramente dei miglioramenti ci sono. Questa sconfitta ha fatto suonare qualche campanello d’allarme, però i giocatori e l’ambiente, mi sembra abbiano digerito la “medicina” di Sarri. Lui ha i suoi metodi e sistemi, non è facile, ma, da questo punto di vista, la squadra la vedo molto avanti rispetto all’inizio. Rimane una certa vulnerabilità difensiva e, di questo, spesso ne paga le conseguenze”.

La società biancoceleste, dopo l’addio di Inzaghi, ha scelto Maurizio Sarri per intraprendere un nuovo progetto. È stata la scelta giusta? Come giudica il lavoro svolto fino ad ora dall’allenatore?

“Sulla carta mi sembrava la scelta migliore per entrambe le parti. La Lazio, una squadra ambiziosa che non deve per forza competere per lo Scudetto e vincere subito, e un allenatore prestigioso, ma allo stesso tempo difficile, in una squadra in cui avere il tempo per affermare le proprie idee. Matrimonio perfetto, poi ci sono state alcune difficoltà in più, però io penso che Sarri vada bene per la Lazio e la Lazio vada bene per Sarri”.

Il Cagliari dall’inizio del girone di ritorno si è trasformato, ha fatto più punti rispetto al girone d’andata con diverse partite in meno ed è una delle più in forma della Serie A. In cosa e dov’è cambiato rispetto alla prima parte di stagione?

“Al Cagliari ho lasciato il cuore calcistico. Io credo che il problema, in questi ultimi anni, è stato la campagna acquisti legata alla filosofia dell’allenatore: il cambio da un mister giochista ad uno da battaglia per la salvezza, con una squadra fatta da giocatori di una certa mentalità. C’era sempre questa distanza tra come era fatta la squadra e la volontà dell’allenatore. Questo è successo anche con l’avvento di Mazzarri, ha avuto bisogno di un certo periodo per inserirsi, ma adesso ha la squadra veramente in mano. I rossoblù sono una squadra tosta con qualità, riescono a dar fastidio a tutti”.

La prima partita di Mazzarri con il Cagliari è stata proprio la gara d’andata contro la Lazio. Dopo un avvio altalenante in termini di risultati, ma anche sfortunato, ora sembra aver trovato l’assetto adeguato. Si può dire che Mazzarri ha trovato l’ambiente giusto e i rossoblù l’uomo giusto?

“Sì, sono d’accordo. Mazzarri è un allenatore concreto che ha fatto anche imprese memorabili, come la salvezza di qualche anno fa con la Reggina. Ma è qualcosa in più di un tecnico soltanto per la salvezza, è un allenatore esperto a cui affidarsi. Piano piano è riuscito a conquistarsi la fiducia dell’ambiente, nel calcio è importante, ed ora ne sta raccogliendo i frutti”.

Sabato sera si affronteranno proprio Cagliari e Lazio, in un match delicato ed importante per gli obiettivi di entrambe: che partita ci dobbiamo aspettare?

“Sarà una partita gagliarda. La Lazio è una squadra che ti può mettere in difficoltà in qualsiasi momento, nel reparto offensivo è una delle migliori della Serie A. Il Cagliari vorrà continuare a fare punti, farà una partita battagliera e fisica. Il problema è chi andrà in vantaggio: se i biancocelesti andranno in vantaggio, la vedo male per i rossoblù. Se il Cagliari riesce a resistere alle occasioni che la Lazio avrà sicuramente, senza subire gol, allora la partita si può mettere bene per la squadra di Mazzarri”.

Visti i sette punti dal quarto posto, con una Juventus in forma ed un’Atalanta in ripresa, il sogno Champions sembra tramontare per la Lazio. Da qui a fine stagione, quale deve essere l’obiettivo dei biancocelesti? Dove possono arrivare?

“Per la Champions mi sembra difficile. Già una delle prime cinque resterà fuori, recuperare poi sette punti su due squadre mi sembra impossibile. Se la Lazio arriva in Europa League ha fatto qualcosa di importante. Sesto/settimo posto credo sia il massimo a cui possono ambire i biancocelesti”.

Cagliari in piena lotta per non retrocedere. In fondo alla classifica ci sono cinque squadre in quattro punti, con Genoa e Salernitana più indietro. Come vede la corsa dei rossoblù verso la salvezza? Quali squadre vede condannate alla retrocessione?

“Genoa e Salernitana credo sia difficile che possano fare qualcosa. Per l’ultimo posto la lotta è ancora aperta. Quella che sta facendo un campionato regolare ma che ha meno mezzi è il Venezia. Magari una squadra che ha risorse tecniche ma si “incarta” mentalmente, non abituata a lottare per la retrocessione, potrebbe rischiare di più. L’Udinese è una squadra tosta, non penso rischi la retrocessione, la Sampdoria anche mi sembra difficile. Il Cagliari sembrava messo molto male, invece ora ha messo un’altra marcia. Il trend è quello buono”.

Nell’ultima sfida tra Torino e Cagliari, Alessio Cragno ha dimostrato, ancora una volta, le sue ottime qualità tra i pali. Da ex portiere, è pronto secondo lei al salto di qualità in una “big”? Come lo vedrebbe a difendere la porta della Lazio?

“Prima di tutto ha fatto una parata incredibile, veramente complimenti. Per quanto riguarda la Lazio può andar bene, però mi sembra un portiere ottimo ma non eccezionale. Purtroppo per caratteristiche fisiche non è di questa nuova generazione, dove i portieri sono più grandi della porta e, nonostante questo, sono agili, come per esempio Magnan o Donnarumma. Questi sono profilo in cui si stanno orientando le grandi squadre. Prima un portiere così sarebbe stato lento. Cragno invece, sotto questo punto di vista, mi sembra più della mia generazione”.

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