L’unica luce nel buio dell’Olimpico. Accelerazioni, tentativi di dribbling, scivolate su Ibanez e due faccia a faccia con Zalewski. Nella sconfitta per 3-0 contro la Roma, ha fatto più il 2004 Luka Romero in 25 minuti che il resto della squadra di Sarri. La sua prestazione non è passata inosservata, i tifosi l’hanno risparmiato dalle feroci critiche e sperano di vederlo di più in campo nelle ultime 8 partite dell’anno.

Ora la prima con l’Albiceleste Un momento magico, per il giovane Romero, per la prima volta convocato con la nazionale maggiore Argentina. Aveva indossato la maglia albiceleste con le nazionali minori, ora il salto con i grandi senza passare per l’under 21. Il ct ex laziale Scaloni l’ha inserito nella lista per le partite contro Venezuela (26 marzo) e Ecuador (30 marzo), entrambe valide per le qualificazioni mondiali: un eventuale esordio, a soli 17 anni, sarebbe una cosa da non sottovalutare.

La stima dei leader a Formello Che fosse un giocatore di un altro livello, a Formello lo sapevano già. D’altronde se alcuni leader dello spogliatoio si sbilanciano così tanto - “è davvero forte” - e concordano sul giudizio di te, che sei il più giovane esordiente nella storia del club (a 16 anni, 9 mesi e 10 giorni), significa che la qualità c’è. Ed è anche tanta: ecco perché il Maiorca, che l’ha perso a zero in estate, si sta mordendo le mani. Sarri finora l’ha utilizzato con il contagocce (64 minuti), ma pubblicamente l’ha sempre elogiato: “Non ho mai visto un 16enne con questa qualità e determinazione. Questo è un ragazzo che si allena in maniera feroce, un ragazzo attento. E' una eccezione per l'età che ha”. Un modo per tutelarlo? Forse. Sta di fatto che adesso sarebbe un peccato rivederlo così tanto tempo in panchina.

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