Sabato, a Barcellona, Strakosha è rimasto seduto. La difesa tutta italiana dell'Albania (Ismajli, Kumbulla, Djimsiti), nell'amichevole contro la Spagna, l'ha guidata un ex laziale, Etrit Berisha, che andò via quando la società decise di riportare il giovane Thomas a Formello dopo il prestito alla Salernitana. Per il test meno nobile di oggi, quello contro la Georgia, Edy Reja (altro ex laziale) ha annunciato diversi cambiamenti uno di questi dovrebbe riguardare proprio il portiere: Strakosha giocherà, e sarà la prima volta dopo i tre gol subiti nel derby, due dei quali - il primo e il terzo - ce li ha sulla coscienza. Dopo Albania-Georgia, Strakosha tornerà a Roma per vivere quelli che probabilmente saranno le sue ultime otto partite da portiere della Lazio. I colloqui dei mesi scorsi per il rinnovo del contratto in scadenza a giugno, che sembravano poter portare alla fumata bianca, sono rallentati: per quanto Strakosha abbia contribuito come tutta la difesa della Lazio al miglioramento dei numeri della squadra rispetto a inizio stagione, si cambierà portiere, ma potrebbe esserci bisogno di una coppia nuova, se l'eventuale assenza dalle coppe europee dovesse portare anche al mancato rinnovo automatico del quasi 40enne Reina. Strakosha ha estimatori soprattutto in Inghilterra: lo vorrebbe il Newcastle, che fiuta l'affare a parametro zero per affiancare l'albanese allo slovacco Dubravka, che ha un contratto fino al 2025. Stesso anno in cui scadrà l'accordo tra il Chelsea e Kepa, che è stato già giocatore di Sarri e che l'allenatore toscano riprenderebbe volentieri. Il problema sono il costo del cartellino (il Chelsea lo pagò 80 milioni) e soprattutto l'ingaggio, circa 7 milioni l'anno. Se i Blues dovessero andare avanti con Mendy, l'unica opzione percorribile sarebbe un prestito con buona parte dell'ingaggio pagato dal club inglese che pure è in difficoltà. Per questo si seguono soluzioni più semplici: dallo spagnolo Sergio Rico, gestito dalla stessa agenzia di Luis Alberto, agli italiani Gollini, Carnesecchi e Vicario, che rispetto a Perin e Silvestri (discorso valido soprattutto per il numer0 1 dell'Under 21, classe 2000), hanno qualche anno in meno. CorriereDellaSera

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