Tra le tante foto che Ciro Immobile ha condiviso della tripletta di Marassi contro il Genoa, molte con il pallone della partita in mano come trofeo della domenica, c'è anche quella di un cappuccino. Glielo hanno fatto trovare con la polvere di cacao e con il caffè a formare la scritta «X3» sulla schiuma di latte. Nella semplicità di Immobile c'è anche questo, il rapporto con tutti i dipendenti e i collaboratori del centro sportivo di Formello, che lo considerano un grande uomo prima ancora che un grande bomber. Uno che, nonostante la fama e la popolarità raggiunta, è  rimasto se stesso. Per dimenticare i dispiaceri e le tante critiche che gli sono piovute addosso dopo la sconfitta della Nazionale contro la Macedonia del Nord, costata la qualificazione al Mondiale del Qatar, e che l'attaccante si era portato dietro anche nella partita contro il Sassuolo, Immobile si è rifugiato nelle sue due famiglie: quella con la moglie Jessica e i tre figli e quella che si chiama Lazio, con cui ha un contratto che scadrà il 30 giugno 2026, quando avrà 36 anni. Una promessa di fedeltà per lui, una garanzia per chi lo allena: prima Simone Inzaghi, adesso Maurizio Sarri, che in un progetto di ricostruzione della Lazio lo considera un punto fermissimo. Anche troppo, visto che la squadra al momento un secondo centravanti non ce l'ha, dopo la partenza di Muriqi in direzione Maiorca e con Cabral che in campo non si è praticamente mai visto. Ciro avrebbe voluto giocare il Mondiale, ma la Nazionale per il momento è un capitolo chiuso. Se ne riparlerà a fine stagione, quando Roberto Mancini chiamerà il maxi-gruppo per la «Finalissima» con l'Argentina a Wembley e per le successive quattro partite di Nations League. Ci sono troppe cose da raggiungere con la Lazio per deprimersi ancora. Prima di tutto la qualificazione all'Europa League,che porterebbe soldi nelle casse della società e gli per- metterebbe di giocare ancora una volta in Europa, per staccare Simone Inzaghi in testa alla classifica dei marcatori in competizioni Uefa che per ora li vede primi assieme a 20 gol. Poi l'assalto al quarto titolo di capocannoniere della Serie A, per posizionarsi da solo alle spalle di Nordahl, capace di vincere per cinque volte la classifica dei marcatori. Con il tris di Marassi ha staccato Vlahovic (24 a 22), blindando la terza miglior stagione in A della sua carriera: nel mirino ci sono i 29 gol del 2017-18 (traguardo non irraggiungibile) più dei 36 del 2020, che gli permisero di conquistare la Scarpa d'Oro. Nel frattempo, quest'anno Ciro ha raggiunto Benzema al terzo posto, ma il primo di Lewandowski è fuori portata. Una dimensione internazionale che ha portato Immobile ad avere il doppio dei follower della Lazio: Ciro, su Instagram, ha raggiunto quota 1,8 milioni, mentre il club è a 95omila. Campione, ma di nuovo anche imprenditore: dopo che negli anni passati Immobile si era dedicato alla ristorazione, ha da poco festeggiato il primo compleanno della GLi7CH, il team fondato assieme al fratello Luigi e che ha portato Immobile nel mondo dei videogiochi, sup portato anche da numerosi player molto conosciuti sulle piattaforme digitali più frequentate dai più giovani, quelli della fascia di età che si sta innamorando di Immobile. Bomber per tutte le generazioni. CorriereDellaSera

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
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