L’ultimo sforzo per blindare il quinto posto: c’è bisogno di un punto, forse tre per conquistare l’accesso diretto ai gironi di Europa League. Sarri chiede massima concentrazione ma il pari della Roma di sabato sera e il ko dell’Atalanta abbassa la quota utile per brindare a un traguardo minimo che, al primo anno col tecnico toscano, renderebbe sufficiente l’intera stagione. Per riuscirci la Lazio si affiderà ai suoi due campioni, Milinkovic e Luis Alberto.

Senza Ciro Immobile, rimasto a Roma a curarsi dopo l’involontaria botta alla caviglia rifilata dal doriano Ferrari la scorsa settimana, tocca a loro due provare a portare la nave biancoceleste per la quinta volta di seguito in una coppa (sarebbero quattro Europa League e una Champions). Sergej, che a Dazn ha confessato «non penso al futuro, è il miglior momento della mia carriera», giocherà stasera contro uno dei club che ha mostrato maggior interesse nei suoi confronti. Adesso, però, a prescindere dal probabile divorzio, il gigante serbo deve dare una mano alla squadra in cui ha militato con ottimi risultati per sette stagioni perché l’obiettivo ancora non è raggiunto.

Non sarà facile contro una Juve che, seppure rimaneggiata e con qualche problema di formazione a centrocampo, vorrà riscattare una stagione negativa senza un titolo dopo dieci anni di vittorie e salutare capitan Chiellini e Dybala all’ultima recita casalinga dopo una lunga militanza bianconera. Come detto Sarri deve rinunciare al suo bomber ed è costretto, molto probabilmente, a schierare dall’inizio Pedro che non gioca da oltre un mese ed è tornato ad allenarsi con i compagni soltanto venerdì. Il tecnico non si fida del portoghese Cabral, acquistato l’ultimo giorno del mercato invernale, considera Luka Romero troppo giovane e quindi non resta che rischiare lo spagnolo spostando Felipe Anderson nel ruolo di «falso nove», posizione già occupata in questa stagione quando Ciro non è stato a disposizione. Zaccagni sull’altra fascia è una sicurezza, anche lui è uno di quelli che stasera allo Stadium deve dare qualcosa in più.

Pedrito ha solo un’ora nelle gambe, poi lascerà spazio agli altri ma il problema della mancanza di un sostituto reale del bomber laziale va risolto anche in prospettiva futura. Tant’è, per il resto giocherà la squadra migliore possibile, quella che ha dato più garanzie nelle ultime partite, Con Hysaj in netto calo rispetto a una partenza di stagione confortante e Luiz Felipe già con la testa a Siviglia, rimangono Lazzari e Marusic oltre a Patric, in odor di rinnovo e Acerbi che, nonostante i fischi, continua a scendere in campo con la consueta professionalità. In mezzo oltre ai due punti di forza, Sergej e Luis Alberto, agirà Cataldi con Leiva vicino al passo d’addio la prossima settimana contro il Verona. Arbitrerà il giovane Ayroldi davanti a uno stadio pieno per la festa bianconera. Ma, mentre la Juve ha già chiuso al quarto posto il suo campionato, la Lazio ha bisogno di un risultato positivo per guadagnarsi un altro giro per l’Europa e cominciare a progettare il futuro con quindici milioni in più da poter spendere: quelli dei gironi della seconda coppa continentale. Il Tempo/Luigi Salomone

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
CdS | Lazio, Sarri per l'Europa senza Ciro