Maurizio Sarri e Giovanni Martusciello, allenatore e vice, hanno un rapporto ben saldo ormai da anni, una storia nata ad Empoli nel 2012 e rimasta salda negli anni successivi, nonostante le diverse strade professionali intraprese per un periodo. Per Martusciello anche un'esperienza da allenatore in Serie A: era la stagione 2016/2017, culminata con la sfortunata retrocessione proprio alla guida dell'Empoli. Sarri e Martusciello però si ritrovano nel 2019, quando l'attuale allenatore dei capitolini accetta l'incarico alla Juventus. Vincono a Torino e, dopo la pandemia, sposano insieme anche la causa Lazio. Insomma, un feeling solido e duraturo. Martusciello ha parlato oggi in occasione di Lazio-Verona nel match program della gara. Queste le sue parole: Arriva l'Hellas Verona: un squadra ostica in un campionato dove non esistono gare scontate. ''La squadra di Tudor ha fatto un campionato straordinario. Sono forti, sanno aggredire la partita, insieme a Torino ed Atalanta: mostrano, per numeri, anche grande fisicità. Sarà una partita complicata, visto che hanno sempre affrontato alla pari, spesso battendole anche, le prime sei del campionato attuale, Lazio compresa".

A 90° dal termine del campionato, qual è il bilancio della stagione? "Positivo, a tutti gli effetti, Ovviamente si cerca sempre di migliorare ma siamo contenti perché abbiamo raccolto molto di quanto seminato durante l'anno. Siamo felici anche per il rendimento della squadra in questo finale di campionato".

Un campionato chiuso in crescendo, qual è stata finora la "partita perfetta"? "Spesso la gente si lascia influenzare dai risultati, noi invece guardiamo più alle prestazioni di squadra. Sono state molte le partite importanti disputate, la cosa che però mi piace sottolineare è che adesso non si faccia più distinzione nel giocare in casa o trasferta. Nel girone di andata, alternavamo grandi vittorie all'Olimpico a brutte sconfitte fuori, mentre in quello di ritorno questa differenza si è assottigliata molto, grazie alla crescita progressiva da parte di tutta la squadra".

Vi aspettavate cosi tanta passione da parte dei tifosi biancocelesti? "Sono straordinari, qui si vive un ambiente familiare e questo ti fa crescere un senso di responsabilità. La Lazio ti entra dentro. Il loro affetto è incredibile, era una cosche avevo già notato da avversario ma viverlo dall'interno è veramente piacevole. Ci hanno sostenuto anche quando abbiamo fatto qualche figuraccia in trasferta, permettendoci di lavorare in tranquillità. Così, anche grazie a loro, la squadra ora sta assimilando dei concetti che prima le erano sconosciuti".

Quanti margini di crescita ha questa Lazio? "Ne ha tanti, è quasi un peccato che si fermi ora il campionato perché ci stavamo divertendo non solo per i risultati, ma proprio per il modo in cui vogliamo vedere giocare la squadra. Nelle ultime quattro partite c'è stata una crescita. impressionante da parte di tutti, soprattutto di chi ha giocato meno. Proprio quest'ultimi meritano i complimenti maggiori perché sono loro il motore che traina tutti, alzando il livello degli allenamenti: solo cosi si riesce a farlo anche in partita".

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