Connect with us

Per Lei Combattiamo

TMW | Immobile capocannoniere per la 4° volta, nessun italiano come lui. Ma è out per la Nazionale

Published

on

 


Niente gol, ma un’esultanza ancora più fragorosa senza scarpini. Ciro Immobile, assente ieri sera contro il Verona per il problema fisico alla caviglia, ha festeggiato lo stesso in tribuna all’Olimpico. Cosa? Prima della partita il premio di miglior attaccante della stagione, con il trofeo consegnatogli da Lotito, e al fischio finale la vittoria della classifica marcatori della Serie A. Ventisette i suoi centri, 3 in più di Vlahovic, che ieri sera a Firenze è rimasto a secco.

È il 4° trionfo di Immobile, che conquistò lo scettro per la prima volta con il Torino nel 2013-‘14 con 22 centri. Poi, il tris con l’aquila sul petto: nel 2017-‘18 (con 29 gol), nel 2019-‘20 (36) e quest’anno. È il primo italiano a riuscirci, mentre il record assoluto del campionato italiano appartiene a Nordhal (5). Un grande traguardo che Ciro voleva raggiungere a tutti costi in una stagione molto complicata: il cambio in panchina da Inzaghi a Sarri, una serie di problemi fisici e soprattutto le feroci ed eccessive critiche ricevute dopo le prestazioni con la Nazionale. Polemiche a cui ha risposto come sa fare lui, a suon di gol.

Ed è proprio la Nazionale, adesso, il ‘problema’ di Immobile. Che salvo colpi di scena non potrà rispondere alla chiamata di Mancini per la ‘finale’ contro l’Argentina a Wembley. Il motivo è lo stesso che gli ha impedito di festeggiare ieri in campo con i compagni in un Olimpico tutto esaurito (55 mila spettatori, record stagionale per i biancocelesti): l’infortunio al malleolo destro rimediato due settimane fa contro la Sampdoria. Giovedì aveva dolore anche nel correre in maniera blanda, nelle prossime ore riproverà ma servirà un miracolo.

Tuttomercatoweb.com

 


Tutto il mondo LazioPress.it in un solo link. CLICCA QUI e rimani informato 365 giorni sulla Lazio.

DA QUI SCARICA LA NOSTRA APP. PER SEMPRE GRATIS


RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:

   

Champions League

Provedel eroe laziale, il fratello Pierpaolo commosso: “E’ tutto frutto del suo lavoro e degli insegnamenti di nostro padre”

Published

on

 


Il gol di Provedel all’Atletico Madrid in Champions League ha fatto il giro del mondo. Non tanto per la rete in sé, importante perché si tratta di una manifestazione seguitissima, ma perché naturalmente non è stato un attaccante o un centrocampista, bensì un portiere a segnare la rete decisiva e questo ha spiazzato tutti, non solo i difensori e il portiere della squadra di Diego Simeone.

Un gol che è entrato nella storia perché nessun italiano aveva mai segnato in Champions League, tanto che il nome di Provedel è stato uno dei più gettonati e ricercati sul web per tutto il giorno, senza contare poi la storia di questo ragazzo, umile, serio e buono. E tutto questo non ha fatto altro che arricchire e rendere ancora più bello il gesto tecnico di questo giocatore. Un vanto per l’Italia, ma soprattutto per la Lazio e anche, e a maggior ragione, per la sua famiglia.

I Provedel sono una famiglia normale, semplice e unita, basta vedere Ivan e si capisce tutto: ragazzo per bene, educato, lavoratore serio e ligio. Quello che ha fatto il biancoceleste ha fatto impazzire il web e chi è appassionato di sport, ma anche chi vuole bene ed è legato a Ivan, come la sua famiglia che, naturalmente, non è che ami molto i riflettori.

Non ci è abituata, almeno come il fratello Ivan che di professione fa il calciatore, ma Tag24 ha intercettato il fratello Pierpaolo, responsabile acquisti della Novalinea Arredo, un negozio che fa scale per interno e pavimenti a legno in provincia di Treviso, appena sente che dall’altra parte c’è un giornalista, con educazione ci risponde che sta lavorando, ma capisce che la situazione è particolare e ci confessa di essere “ancora molto emozionato per quello che è successo” la sera prima. E si sente dalla voce: “Cosa ho provato? Secondo lei il proprio fratello che gioca a pallone ed è un portiere, segna in una gara importante di Champions League, come si può sentire? Felice, commosso, ancora tanto, si sente dalla voce no? E’ stato bellissimo, tutti l’abbiamo visto, lo vediamo sempre, è il nostro fratellino“.

Ivan è l’ultimo di sei fratelli Paola, Piera, Pierangela, Patrizia e appunto Pierpaolo, gentile e, seppur per poco, disponibile e contento di parlare del fratello e orgoglioso per quello che è riuscito a fare: “Siamo contenti per lui, se lo merita. Cosa è successo quando ha segnato? Esattamente quello che ha detto Ivan, è stato un casino, un bellissimo casino. Le dico una cosa, tutto quello che è successo ieri è solo tutto frutto del lavoro di Ivan e degli insegnamenti di nostro padre“.

E qui l‘emozione ha preso il sopravvento con soprattutto la conferma di avere davanti una persona che fa parte di una famiglia molto unita e per bene. Il papà si chiamava Venanzio Provedel, è scomparso nel 2016 a 82 anni ed era un imprenditore molto conosciuto del settore. Sua madre Elena Kalinina è originaria di Mosca, dove insegnava inglese all’Università. Una famiglia semplice e normale che dal gol di Ivan Provedel in Champions League è un po’ al centro della situazione perché fa parte della storia di un ragazzo che, con un gesto tecnico incredibile e con il suo modo di esultare, ha conquistato il cuore di tutti.

fraioli proietto


Tutto il mondo LazioPress.it in un solo link. CLICCA QUI e rimani informato 365 giorni sulla Lazio.

DA QUI SCARICA LA NOSTRA APP. PER SEMPRE GRATIS


RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:

   

Continue Reading
Advertisement

RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:    

I più letti

Scarica subito l'app di LAZIOPRESS.IT! Disponibile su app_store google_play

  © 2015 LazioPress.it | Tutti i diritti sono riservati | Testata giornalistica con autorizzazione del Tribunale Civile di Roma numero 13/2015 | CONTATTI

Close
LazioPress.it

GRATIS
VIEW