La speranza è che la Lazio abbia già risolto gran parte dei problemi con una strategia di cui nessuno è a conoscenza, un abile diversivo che ha messo in fuorigioco tutti. O meglio solo il presidente Lotito, il diesse Tare e il tecnico Sarri sono a conoscenza di un progetto di rifondazione che, per ora, non decolla. Sembra tutto terribilmente uguale agli altri anni: si subisce il mercato, non si fanno investimenti, ci si aggrappa alle idee, si aspettano le mosse degli altri, magari vendendo qualcuno, per poi regalare all’allenatore i rinforzi sperati. Intendiamoci, il quinto posto con cui si è terminato il campionato è una buona base di partenza (dimostra pure che, in serie A, ci sono molti che fanno peggio) e, se solo ci fosse un po’ di voglia di fare il salto di qualità, di alzare l’asticella, provando a mettere più soldi nel club, le cose potrebbero migliorare. Tanto.

Ma le idee di Lotito non cambiano e, quindi, nel 2022 si sceglie di non comunicare nulla. Anche il probabile rinnovo con Sarri resta in sospeso, così come le trattative in fase avanzata con il giovane portiere Carnesecchi e Romagnoli restano appese ai soliti problemi di soldi pronte a trasformarsi in estenuanti telenovele estive. Senza dimenticare la campagna abbonamenti: era tornato l’entusiasmo dopo la bella serata contro il Verona, l’Olimpico pieno di 55.000 tifosi, ebbene si è deciso di aspettare, di rimandare la possibilità di sottoscrivere la tessera per la prossima stagione come invece hanno già fatto tutti i club più importanti. Il motivo? Lotito deve decidere i prezzi, solo dopo si avrà il via libera, presumibilmente a metà del mese perdendo così altri giorni preziosi, oltretutto in prossimità dell’arrivo degli stipendi di maggio.

I tifosi sono costretti ancora a dividersi tra quelli che predicano pazienza e quelli che non ne possono più di rivedere sempre gli stessi errori. La gestione Lotito che pure ha centrato risultati eccellenti per la storia biancoceleste, non è mai riuscita a creare empatia con la gente. Un demerito grave come quello di non aver saputo comunicare nemmeno le notizie positive relative al club (Immobile quattro volte capocannoniere caduto nell’oblio è il fallimento di una strategia a perdere).

Tornando al mercato si stanno trattando con Maiorca e Copenhagen le cessioni definitive di Muriqi e Vavro. La Lazio potrebbe prendere quasi 15 milioni, forse qualcosa in più se si riuscisse a pizzare in Spagna anche Escalante che servirebbero a risolvere subito il problema dell’indice di liquidità. Aleggia come un avvoltoio l’indicatore voluto dalla Federcalcio per iscriversi al campionato e che, nelle due precedenti sessioni di mercato aveva bloccato le mosse laziali. Sotto questo aspetto non ci saranno problemi Lotito risolverà la questione o con le cessioni oppure intervendo personalmente. Ma i problemi restano lì, per la maggior parte irrisolti. Il Tempo\Luigi Salomone

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