Intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio, l'ex allenatore di Serie A Andrea Mandorlini si è espresso in merito alla Nazionale che ieri sera ha perso la Finalissima contro l'Argentina, per poi focalizzarsi anche sulla Lazio.

Queste le sue parole:

"Siamo in un momento di ricostruzione, si è vista qualche difficoltà, che era già emersa prima. Adesso bisogna avere pazienza cosa che in Italia non abbiamo mai avuto e pensare a ricostruire. Ieri sera si vedeva la maggiore qualità dell’avversario. In questo momento ne ha da vendere anche se perdere così fa sempre male".

"Noi italiani siamo maestri nel trovare capri espiatori. Mettere in discussione un giocatore così importante come Jorginho mi sembra fuori dal mondo. È talmente bravo ed equilibrato che mi auguro possa tornare ad essere un punto di riferimento, anche perché non ci sono alternative al suo livello allo stato attuale".

"Ormai è diventata una questione psicologica per Immobile che sta facendo benissimo in campionato da diversi anni. Credo che nemmeno lui sia contento del suo rendimento in azzurro. Sa bene che deve dare qualcosa in più, ma bisogna toccare le corde giuste. Probabilmente si potrebbe cambiare qualcosa per farlo rendere al meglio, anche perché per ora non c’è nessuno migliore di lui. Toni fece 50 gol in 2 stagioni con me negli ultimi anni di carriera. Era un campione. Quando hai giocatori così è normale che loro debbano essere i terminali". 

"Sarri? Non è partito nel migliore dei modi, poi ha finito bene. Ma non è semplice instaurare un rapporto con la squadra e inculcare delle idee tattiche differenti. Il primo anno è passato e ha raggiunto degli obiettivi. La società lo sta appoggiando in questo processo di miglioramento".

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