Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, in occasione di un evento elettorale svoltosi oggi a Viterbo, ha rivelato un aneddoto relativo ad un curioso accaduto di qualche anno fa che lo ha visto protagonista: “Mi trovavo a Ladispoli con Arturo Diaconale che non c’è più. Citofonai al primo abbonato e gli dissi che ero il presidente Lotito. Lui pensò fosse uno scherzo e chiuse il citofono. Alla terza volta gli ho detto: “scenda o si affacci così vedrà che sono davvero io”. Loro ovviamente rimasero colpiti, era una bella famiglia di laziali. Io concepisco il calcio come una grande famiglia e io sono il padre di quella dei laziali“.

Io non sono abituato a vendere sogni, bensì realtà. I tifosi hanno ragione dal punto di vista passionale a dire che la squadra sia un loro patrimonio, dal punto di vista della gestione non è così. I laziali sono particolari, forse li ho abituati troppo bene. I romanisti invece sono contenti anche se va male. A inizio stagione partono per vincere il campionato, ma poi si accontentato di lottare per altre posizioni. Noi laziali invece siamo diversi“.

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