Tutto pronto per l'inizio del campionato di Serie A 2022/23. La Lazio si prepara ad accogliere il Bologna dell'ex Sinisa Mihajlovic allo Stadio Olimpico. In vista della prima sfida della stagione la redazione di Laziopress ha contattato in esclusiva Marco Ballotta. Il "Nonno d'Italia", è ancora oggi il giocatore più anziano ad aver disputato una partita in Serie A e in Champions League. L'ex portiere ha vestito la maglia biancoceleste dal 1997 al 2000 e dal 2005 al 2008. Nonostante il Bologna possedesse il suo cartellino, non scese mai in campo con la maglia rossoblù ma militò in prestito in altre squadre.

Ricordi della sua esperienza in biancoceleste, di tutti gli anni passati con la Lazio c’è una partita o un episodio che porta ancora con sé? "Ce ne sono molte, alcune legate sicuramente ai risultati. Per assurdo, c'è un Napoli-Lazio perso 4-1 in Coppa Italia però, avendo vinto in casa, passammo il turno. Da quella partita, andammo avanti e vincemmo la Coppa. Ricordo anche la gara a Torino con la Juve vinta 1-0, con quella vittoria ci avvicinammo e vincemmo lo Scudetto. E poi la sfida vinta con il Bologna: vincere nella città in cui sono nato e cresciuto nel settore giovanile, indossando la maglia biancoceleste, fu una grande soddisfazione ".

Nuovo acquisto biancoceleste, Ivan Provedel. Giocava in attacco, ma voleva fare il portiere. Nel suo caso lei nasce come centravanti e poi libero, diventando portiere. Rispetto alla sua esperienza, in che modo questo potrebbe essere un qualcosa "in più" per il nuovo arrivato? "Sono cambiati un po' i tempi e ci si allena sin da subito per le nuove dinamiche di gioco. Addirittura adesso si valuta più se il portiere sia bravo con i piedi, piuttosto che parare; per me conta più il secondo aspetto e poi viene il resto. Nel '92 ci fu un cambio di regole nel gioco e con il passaggio indietro non si poteva più prendere la palla con le mani, da lì si iniziò a giocare con i piedi; io mi trovavo bene perchè ero abbastanza abituato e mi divertivo negli allenamenti a giocare fuori. Altri portieri, soprattutto quelli più "anzianotti" sono andati in difficoltà perchè non erano abituati. In generale, fare il portiere non è facile: servono carattere e qualità".

In generale, come valuta finora le operazioni del calciomercato biancoceleste? "La Lazio si sta muovendo bene sia qualitativamente che quantitativamente, la squadra è migliorata. I giocatori che sono arrivati sono stati scelti anche da Sarri, questo potrebbe essere l'anno buono per vedere il gioco dell'allenatore".

Passando al Bologna, che stagione si aspetta? "Sembra che Arnautovic rimanga, per il Bologna è fondamentale. Penso che i rossoblu debbano ancora rinforzarsi e ambire a migliorare la posizione dello scorso anno".

Ha avuto modo di conoscere Mihajlovic da giocatore. E adesso il suo Bologna affronterà la Lazio. Cosa pensa di Sinisa come allenatore, si aspettava di vederlo coprire questo ruolo? "Si, come tanti altri miei ex compagni, soprattutto di quella Lazio: Mancini, Mihajlovic, Inzaghi, Simeone... ce ne sono stati tanti. Era una squadra forte, non solo in campo ma anche nelle capacità umane e questo lo dimostra la carriera del dopo calcio. Molti giocatori in campo non li vedi come allenatori in futuro; ad esempio, Inzaghi non pensavo avrebbe fatto l'allenatore perchè caratterialmente era "molto ragazzino". Tuttavia, strada facendo si cambia. Mancini era scontato avrebbe fatto questo, era allenatore già in campo. Su Inzaghi non era scontato a 23-24 anni, adesso invece ha dimostrato il contrario facendosi trovare pronto. Sicuramente indubbio che parlasse sempre di calcio: conosceva tutti i giocatori di tutte le categorie!".

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