Ciro Immobile e il Torino. Un amore che sembrava destinato a nascere circa dieci anni fa ma che poi è andato sgretolandosi. Immobile calcisticamente si è consacrato a Torino nella stagione 2013/14 sotto la guida di Ventura, diventando per la prima volta Capocannoniere in Serie A e il primo giocatore del Torino a vincere il titolo dopo più di 40 anni. Dopodiché ha passato due stagioni abbastanza deludenti all'estero prima di tornare nuovamente in maglia granata in prestito, anche se non ha reso come nella prima stagione. Da lì il passaggio alla Lazio, dove è diventato chi è ora.

IL PASSAGGIO ALLA LAZIO E I PROBLEMI COL TORINO

Da quando è arrivato in biancoceleste, i rapporti con il Torino, i tifosi e la società si sono raffreddati. O meglio, rovinati. Durante la prima stagione alla Lazio, il 23 ottobre 2016 ha siglato una rete a dir poco meravigliosa allo Stadio Olimpico di Torino. Un gol in semi rovesciata che in un'altra situazione forse avrebbe potuto strappare degli applausi, invece ha suscitato solo fischi da parte dei suoi ex sostenitori, nonostante Immobile non abbia esultato e abbia "chiesto scusa".

IMMOBILE E GIACOMELLI

Da quell'episodio non si può dire che le gare di Ciro contro il suo ex club siano state tranquille. Solo la stagione successiva, per la precisione l'11 dicembre 2017, c'è stato quell'episodio arbitrale che tutti, tifosi laziali e non, ricorderanno. La partita fu diretta da Piero Giacomelli, ormai estromesso dall'AIA, che tra cartellini rossi e rigori non concessi indirizzò totalmente il match in favore del Torino. Nello specifico, tutto iniziò con il chiarissimo tocco di mano in area di Iago Falque sul tiro di Immobile, visibile ad occhio nudo ma non segnalato dall’arbitro. Ciò ha suscitato delle polemiche in campo che hanno portato poi a uno scontro tra Immobile e Burdisso, in seguito al quale l’arbitro fu richiamato al VAR. Si pensava potesse essere per valutare l’eventuale rigore, ma invece fu per esaminare il bisticcio tra i due calciatori; alla fine della review, Giacomelli quasi inspiegabilmente tirò fuori il cartellino rosso per l’attaccante.

IMMOBILE E CAIRO

Un altro episodio negativo risale al famoso "caos tamponi", per cui il presidente granata Cairo accusò Immobile e non solo di aver giocato positivo al Covid. Quel match fu particolare: pareggio 2-2 fino all'87' quando segnò Lukic portando il Torino in vantaggio. Poi in pieno recupero rigore siglato da Immobile e tre minuti dopo ribaltone di Caicedo. E poi ancora, nella gara di ritorno Cairo prese di nuovo di mira il suo ex pupillo. In quella partita Ciro sbagliò un rigore, ma ciò non bastò per risparmiarlo dalle parole di Cairo. Come spiegò immediatamente dopo la partita su Instagram, il bomber fu raggiunto negli spogliatoi dall'ex presidente che si scagliò contro di lui accusandolo di aver giocato "con il sangue agli occhi" e di esser sceso in campo positivo al Covid nel match di andata. Di tutta risposta, Cairo non smentì la versione di Immobile, ma si soffermò sul loro passato, quando dopo la prima stagione l'attaccante partì alla volta dell'Europa e poi, dopo aver pressoché fallito, chiese al presidente di tornare al Torino, per poi andare via soli 6 mesi dopo per vestire la maglia biancoceleste.

I GOL CONTRO IL TORINO

Ma passiamo ai gol che Immobile ha segnato contro il Torino da quando veste la maglia biancoceleste. Il primo, come detto, fu quello del 2016 in trasferta. A marzo 2017 ne siglò un altro in casa, con la partita che finì 3-1 per la Lazio. Nella stagione 2017/18 non ha potuto incidere a causa dell'espulsione rimediata all'andata e dell'infortunio durante la gara di ritorno. L'anno successivo, il 26 maggio 2019, ha segnato all'ultima giornata l'unico gol biancoceleste contro i tre granata. Nella stagione dell'avvento del Covid, 19/20, ha lasciato il segno in casa con una doppietta e anche in trasferta dopo il lockdown. In seguito ci fu la partita del Caos tamponi in cui segnò un rigore per poi sbagliarlo nella giornata di ritorno. Infine, nello scorso campionato, tornò a insaccare la rete sul dischetto al 91esimo, per poi nella gara di ritorno pareggiare al 90' con un colpo di testa.

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