Ventinove giocatori ceduti in estate, considerando anche prestiti e addii a parametro zero. Con le ultime uscite in extremis - Acerbi all’Inter, Akpa Akpro all’Empoli, Durmisi al Leganes e Kiyine al Leuven - la Lazio è riuscita ad alleggerire il monte ingaggi dagli stipendi dei fuori rosa, quei giocatori che non fanno più parte del progetto tecnico e non si allenavano più con Sarri. Per motivi diversi, s’intende: ambientali nel caso di Acerbi, tecnici per i vari Escalante e Akpa Akpro, sostituito da Vecino. L’unico che non ha trovato una sistemazione è Fares, inserito nella rosa della Serie A nonostante quest’anno non abbia fatto alcun allenamento con la squadra. Il motivo per cui è rimasto è di carattere fisico: l’anno scorso dopo i primi 6 mesi al Genoa è passato a gennaio al Torino, ma ha riportato la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro.

Era ovvio che nessun club in estate potesse puntarci, deve ancora completare il recupero e rimettersi in forma. Difficile, quasi impossibile, che possa tornare però utile a Sarri nonostante il tecnico per un’estate abbia chiesto (invano) un terzino sinistro, mancino naturale, alla società. L’obiettivo a Formello ora è ‘liberarsi’ non tanto di Fares, quanto del suo ingaggio da 1,3 milioni netti: tanti soldi per un giocatore non più utile alla causa. E magari se in inverno Tare riuscirà a cedere sia lui che Kamenovic, fuori invece dalla lista Uefa, Sarri può tornare a sperare nel terzino sinistro.

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