Una barriera che non si riesce a superare. Le coppe, negli ultimi anni, sono indigeste alla Lazio. Nelle ultime quattro edizioni della Coppa Italia i biancocelesti sono sempre usciti ai quarti di finale. E il confine, al netto di un pizzico di sfortuna nel sorteggio, non è casuale. Specie se si abbinano le eliminazioni alle ultime 5 partecipazioni alle coppe europee (4 volte l'Europa League, 1 volta la Champions).

Dal 2020 in poi la Lazio nella coppa nazionale è stata eliminata da Napoli, Atalanta, Milan e Juventus (tutte affrontate in trasferta, e qui sta la sfortuna del sorteggio).

Quando però il livello si alza la squadra, con Simone Inzaghi prima e con Maurizio Sarri adesso, va in difficoltà. Anche perché negli ultimi a anni i biancocelesti sono arrivati al quarti dopo aver eliminato, nelle varie stagioni, Cremone-se, Parma, Udinese e Bologna.

Nemmeno in campo internazionale la Lazio riesce ad andare oltre un certo livello: nelle sue ultime 5 esperienze europee il club di  Claudio Lotito e stato eliminato due volte nella fase a gironi, superando invece il primo turno in tre occasioni ma sempre da seconda.

Al primo turno a eliminazione diretta però la Lazio è sempre uscita: contro Siviglia (2019), Bayern Monaco (2021) e Porto (2022) non è arrivata nemmeno i vittoria su 6 partite. Di fatto, in Italia e in Europa, i biancocelesti, contro squadre di livello internazionale, non vincono uno scontro diretto in coppa dalla finale del 2019 contro l'Atalanta.

Fuori dai confini nazionali l'ultima squadra battuta dalla

Lazio nella fase a eliminazione diretta è la Dinamo Kiev (marzo 2018). «Non siamo un top club, perché altrimenti non saremmo arrivati solo una volta in Champions nell'ultimo decennio», ha ribadito più volte Sarri da quando arrivato a Roma. Avendo allenato anche società più strutturate (Napoli, Chelsea e Juventus) lui probabilmente ha le idee chiare in tal senso.

Con il mercato aperto ha sottolineato più e più volte la fatica dei giocatori offensivi che, vista anche l'indisponibilità di Ciro Immobile (ora recuperato), non avevano possibilità di tirare il fiato. Felipe Anderson non ha saltato una partita in una stagione e mezza, Zaccagni e Pedro stanno

facendo gli straordinari. Il tutto mentre Matteo Cancellieri (ha totalizzato appena 1 minuti su 630 nel 2023) e Luka Romero (arrivato a 27 minuti) restano stabilmente in panchina. Il tecnico non si fida. non li considera in grado di garantire lo stesso livello dei titolari (seppure stanchi).

Ma il problema riguarda pure gli undici. Che ormai ormai da anni non superano mai la prima barriera che incontrano nelle coppe.

  Il Corriere della Sera/Elmar Bergonzini
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