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Il Messaggero | Lazio, Provedel torna a chiudere la porta: per i tifosi è il “Finimondo biondo”
Il ritorno al Bentegodi non sarà combaciato con l’ennesimo clean sheet, ma se la Lazio ha portato a casa un punto molto lo deve a Provedel. In Coppa Italia il portiere – in quel caso Maximiano – aveva indirizzato la gara in favore della Juventus. Stavolta invece ha evitato la sconfitta. Ivan è ormai un valore aggiunto e dopo lunedì ha definitivamente superato il momento difficile di inizio 2023, distinguendosi in più fasi da interprete moderno del ruolo quale è. Si parte dai passaggi riusciti, 27, tre dei quali sulla trequarti. Numeri al pari di Zaccagni e addirittura di più delle due punte Immobile (24) e Felipe Anderson (10). L’ex Spezia come un mediano si prende la responsabilità di rischiare la giocata in verticale, ma la percentuale dei passaggi riusciti resta comunque alta (82%). Considerando il ruolo però, quello che conta davvero è parare, così Ivan non si fa parlare dietro calando tre interventi determinanti, prima sul tiro insidioso di Ngonge, poi su quello di Depaoli e infine alla disperata su Doig servito fortuitamente da Hysaj. Sul pareggio dei gialloblù può poco, mentre sul destro a giro di Lazovic si appella all’aiuto del palo. Un pizzico di fortuna misto a piedi educati, parate e letture anticipate dell’azione: elementi che lo mantengono ben saldo tra i pali del 4-3-3 di Sarri, oltre che in vetta alla classifica dei clean sheet in Serie A. È ancora primo infatti a quota 11, con Meret che si è avvicinato a 9, mentre nei top cinque campionati europei solo Ter Stegen del Barcellona (15) e Pope del Newcastle (12) hanno fatto meglio. «Sono arrivato qui per dimostrare di meritare la fiducia del mister – diceva sicuro di sé nel giorno della presentazione – e per aiutare la squadra a raggiungere i propri obiettivi». Detto, fatto. Acquistato per soli 2 milioni, a metà della prima stagione nella Capitale Provedel è già a cinque porte inviolate dal record storico del club che appartiene a Pulici e Marchegiani (16), con tanto di convocazione del ct Mancini. L’esatto contrario di Maximiano, pagato cinque volte di più. Dopo il tentativo del Nottingham Forest e l’errore in Coppa Italia adesso il portoghese è tornato in bilico pure per la Conference League.
RIPRESA – Intanto ieri la squadra è tornata in campo, mentre oggi riposerà. Scarico sul Fersini per i titolari, col solo Cataldi rimasto in palestra e da monitorare dopo il trauma alla coscia sinistra. Agli ordini di Sarri invece tutti coloro che non hanno giocato contro il Verona o al massimo sono subentrati. Ripetizioni tattiche per la difesa in favore di Pellegrini e alle quali ha partecipato anche Fares. Il terzino è bloccato a Formello e nonostante il mercato turco chiuda a mezzanotte, dall’Alanyaspor non arrivano ancora rilanci. Il Messaggero/Valerio Marcangeli
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Mancini sulla mancata convocazione di Zaccagni: “Motivazioni più che valide”
Alla luce della splendida stagione disputata sin qui da Mattia Zaccagni, sia in termini di continuità che dal punto di vista realizzativo, più di qualcuno ha storto il naso davanti all’ennesima esclusione dell’esterno biancoceleste dalle convocazioni azzurre di Roberto Mancini. Proprio in virtù delle polemiche in merito alla faccenda, il commissario tecnico azzurro ha spiegato l’assenza di Zaccagni e Zaniolo a margine di un evento benefico a Roma: “La loro assenza? Tutti parlano senza sapere nulla ma ci sono delle motivazioni più che valide. La porta però è aperta a tutti. Sono stati convocati giocatori che non venivano chiamati da tempo, e questo dimostra che tutti possono tornare in Nazionale. E se lo meritano rientreranno”.
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