Intervenuto ai microfoni di New Sound Level, l’ex biancoceleste Luciano Zauri ha commentato l’eliminazione dalla Conference League dei biancocelesti, proiettandosi sul derby contro la Roma in programma domenica alle 18:00. Queste le sue parole: “Ieri come all'andata la sensazione di passare il turno c'era, quindi resta un po' di rammarico. Su Pellegrini non avevo dubbi, come per me può rendere anche Basic, ma giocare una volta ogni sette partite condiziona. Chi è entrato poteva dare qualcosa in più. Nel calcio la differenza la fanno i giocatori più del gioco, non penso che Sarri imponga di giocare palla dietro. Se si recupera la sfera negli ultimi 40 metri e si può andare avanti i giocatori devono verticalizzare, se non si può si consolida il possesso. Penso che tra dirigenza e allenatore non ci sia sintonia, per questo lui sottolinea sempre che la rosa non è completa. Probabilmente gli è stato promesso qualcosa che non è arrivato, ma questo succede ovunque e non solo alla Lazio. I giocatori che un allenatore ha a disposizione, con il mercato chiuso, devono essere sempre i migliori. La cattiveria? Sicuramente è un discorso anche di caratteristiche. La Lazio è una squadra 'bellina' che quando è in palla offre ottimi spunti, ma dal punto di vista temperamentale non dà il meglio di sé. Gli unici che danno qualcosa in più sono Cataldi e Romagnoli, perché legati alla maglia, e Immobile che è imprescindibile". "Il derby è una partita talmente importante e difficile in cui non sono in ballo solo i tre punti. Questo sarà un derby importante per la classifica, ma i valori si annulleranno. Chi sarà più freddo mentalmente e giocherà con più cuore vincerà. Tutta la rosa dovrà tifare qualcosa in più, la Roma è forte e solida e la Lazio dovrà saper sfruttare i suoi difetti". 

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