Essere, non apparire. A prima vista Ivan Provedel non sembra il numero 1 della Lazio, ma anche nel terzo millennio, nel quale dilaga la cultura-Instagram, in cui sembra contare soltanto quel che si vede, c’è ancora chi parla con i fatti. Il portiere biancoceleste ha sulla maglia il numero 94, cioè il suo anno di nascita. Ha lasciato il numero 1 - quello classico - a Maximiano, perché era arrivato prima e perché era stato pagato (molto) di più. Tutti motivi per i quali, in apparenza, il titolare poteva non essere lui ma il portoghese. Eppure Provedel si è preso subito il ruolo di protagonista. È subentrato a Maximiano, espulso dopo pochi minuti della gara d’esordio contro il Bologna (il 14 agosto, lui era stato acquistato dalla Lazio meno di una settimana prima) e non ha più lasciato spazio al «compagno di porta» se non in Coppa Italia e in Conference League. Sempre a disposizione, Provedel ha accettato di scendere in campo anche contro la Roma, benché si fosse svegliato con la febbre alta. Si è esposto a una brutta figura, in realtà ha mantenuto ancora la porta inviolata. Sono 16 volte in questo campionato: ha pareggiato il record di Cei (1963-64) e Pulici, che arrivò a tale traguardo nel 1972-73 (per poi ripetersi nella stagione successiva). Al termine del derby si è nuovamente sentito male, dovendo dare forfait alla Nazionale. «Sono stato catapultato in una realtà completamente diversa rispetto a quella che c’era allo Spezia, ma sono felicissimo di essere qui - ha detto il portiere -. I risultati ottenuti sono abbastanza buoni, si può fare meglio ma sono soddisfatto». In realtà punta diritto alla storia: a inizio stagione ha mantenuto la porta inviolata per 620 minuti. Solo Marchegiani (745 minuti nel 1997-98, in A) e Orsi (733 minuti in B nel 1982) sono rimasti imbattuti per un periodo più lungo. Provedel è già sul podio, ma attualmente è già a 475 minuti senza incassare reti. Il portiere è in corsa per migliorare il proprio traguardo. Non solo: nel 2006-07 la Lazio riuscì a mantenere la porta inviolata (con Peruzzi, Ballotta e Berni) in 18 partite di campionato. Provedel, da solo, è a -2 da quel traguardo. Con ancora 11 gare da disputare può diventare il portiere biancoceleste che ha permesso alla Lazio, in un unico campionato, di finire il maggior numero di gare senza incassare nemmeno una rete. Tutto questo al suo primo anno a Roma. Nella sua prima stagione in una grande piazza. Non ha risentito del salto, si è tuffato nella nuova avventura ottenendo subito grandi risultati. Senza esaltarsi, senza pretendere. Facendosi, semplicemente, sempre trovare pronto. Pur non avendo il numero 1 sulle spalle. Anche se è stato pagato molto meno di Maximiano. Ma all’apparire Provedel preferisce l’essere. O il restare. Restare imbattuto. Corriere della Sera/Elmar Bergonzini

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