“Adesso sto bene, incrociamo le dita”. Non vedeva l’ora di dirlo, Mattia Zaccagni. Il trequartista romagnolo è stato il colpo biancoceleste di fine estate ma per colpa di una distrazione all’ileo-psoas della coscia sinistra non ha ancora dato il contributo che tutti si aspettano da lui. “Il campo mi è mancato tanto: ero arrivato da poco, mi è dispiaciuto molto non essere con i miei compagni nelle ultime gare”. Mattia non si deve preoccupare: ora che è rientrato in gruppo, c’è un intero campionato per mostrare ai tifosi capitolini quanti azzeccata sia stata la mossa di Igli Tare, che per poche briciole si è assicurato uno dei simboli di quel Verona che per due anni consecutivi ha centrato la salvezza. Mattia era d’importanza nodale nel 3-4-2-1 scaligeri: alle spalle della punta di turno ha garantito assist e inventiva, migliorando anche in zona gol. Juric stravedeva per lui, perché Zaccagni ha sempre dato un grande apporto in fase difensiva. L’abitudine a soffrire l’ha assunta nei primi anni di carriera, quando neanche diciottenne esordi nell’allora C2 col Bellaria Igea Marina. Il Verona scommise su di lui e lo mandò a farsi le ossa. Nel 4-3-3 di Sarri può essere una pedina utilissima: come ala sinistra possiede l’estro e la visione di gioco per fornire tanti assist a Ciro Immobile, e può far rifiatare Pedro, dato che ha molti meno chilometri nel serbatoio rispetto all’ex Barça. “Roma mi ha accolto benissimo, così come tutta la squadra. Sono arrivato in una grande società, e sono sicuro che faremo una grande stagione”, afferma Mattia alla presentazione del nuovo pallone della Serie C femminile. Sono trascorse appena sette giornate ma una squadra ha convinto Zaccagni più delle altre: “Il Milan è molto forte”. Dopo la sosta, la Lazio se la vedrà con l’Inter, Marsiglia e Verona, ma l’Olimpico aperto al pubblico è un’arma in più: “Sarà emozionante”. Il Messaggero.

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