Al termine di Lazio-Juventus vinta dai bianconeri per 0-2 Massimiliano Allegri è intervenuto ai microfoni di DAZN. Queste le sue parole: "Non è stata una partita distratta. L'unico rigore decisivo che ho visto è quello di Barzagli in Coppa Italia. Abbiamo avuto alcune occasioni ma non le abbiamo sfruttate. Siamo bravi ad arrivare davanti la porta, ma poi siamo troppo frettolosi. Le partite vanno giocate fino alla fine, se poi si prende gol si va in difficoltà. Ma fa tutto parte della crescita. Abbiamo avuto diverse occasioni e concesse pochissime, forse solo una e non pulita. Abbiamo gestito bene la palla. Ci sono state scelte sbagliate ed abbiamo perso palloni, ma la squadra ha fatto bene. Sappiamo che le squadre di Sarri sono bravi nel palleggio, ma stasera li abbiamo limitati. Corto muso? Io mi diverto. Poi se volete vi dico le cose non come stanno. Ma innanzitutto era Lazio contro Juventus, non Sarri contro Allegri. Il calcio poi è anche strategia, ci sono momenti in cui serve fare contropiedi e momenti in cui bisogna difendere. Pensavo che la Lazio tenesse molto la palla, invece siamo stati bravi ad averlo per il 46%. Il centrocampo è stato tutto bravo. Hanno fatto bene, Rabiot quando ha campo è bravo. Con De Light hanno limitato Milinkovic. Abbiamo poi difeso bene quando sono ripartiti dopo alcuni nostri errori. Ma i ragazzi hanno fatto veramente bene, è una squadra in crescita e i risultati cementano le certezze. Per far diventare campioni i miei ragazzi serve tempo, quando c'è da soffrire bisogna fare una fase difensiva. Io non ho mai visto una grande squadra che ha vinto tanto, vincere con superficialità. Bisogna avere umiltà, forse non sempre abbiamo messo la giusta attenzione. Dybala? Quando tornerà vedremo cosa fare, conosce vari modi di giocare, ma ovviamente c'è bisogno di qualcuno che gli copra gli spazi. Kulusevski? Grande partita, non era semplice. Deve fare le scelte giuste". 

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
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