Dategli tempo. Sarri chiede aiuto: "Quando il Liverpool prese Klopp, arrivò undicesimo il primo anno e ottavo il secondo. Poi ha vinto tutto". Anche da questa imprecisione si può capire quanto il tecnico si senta disorientato in questa fase delicata. Il collega tedesco nel 2015 si posizionò ottavo in Premier, nella stagione successiva quarto. Cambia però poco nel messaggio lanciato ieri pomeriggio a Formello. L’ennesimo brusco stop del San Paolo ha fatto capire a Sarri quanto il percorso sia ancora lungo e tortuoso. E la soluzione tutt’altro che a portata di mano.  Per questo lui è pronto a firmare il rinnovo. Lotito gliel’ha offerto e ha già trovato l’accordo sino al 2025 da tempo, ma è stato impegnato sino a oggi con la sua proclamazione al Senato; poi avrà la questione Salernitana (cessione entro il 20 dicembre) da risolvere a ogni costo. Eppure Sarri invoca i rinforzi promessi sul mercato. Il presente dice invece Udinese e il tecnico deve subito risollevare la Lazio dall’ultimo capitombolo. Atteggiamento mogio, passivo. Il risultato (4-0 netto) condizionato da uno dei soliti black out, che si ripetono pure in questo campionato. Il calo mentale si trasforma poi in ammutinamento fisico. Dove si gioca ogni tre giorni con un calendario strozzato, ormai a livello europeo. Ora si lamentano anche Ancelotti, Guardiola, Bielsa, Klopp. Sarri non è più solo: "Quando si gioca molto, si gioca male. Noi allenatori perché siamo diventati dei registi televisivi, abbiamo perso il gusto del campo. A me non piace, poi può darsi che ci siano dei tecnici a cui va bene tutto questo. Dev’esserci il giusto tempo per preparare i calciatori e di godersi i frutti del proprio lavoro. Non si fa questo mestiere solo per i soldi, io lo amavo pure quando non guadagnavo. Insomma, lo ripeto per me il calendario va rimodulato".  Ora però il tour de force rimane così e va affrontato. Ma in che modo? Con la rivoluzione o il richiamo all’orgoglio, Sarri alla vigilia è ancora combattuto. Gli sarebbe servito un consiglio di Gotti, suo ex collaboratore al Chelsea nel 2018, stasera avversario: "È un ragazzo intelligente, lo ascoltavo sempre e sta facendo bene con un’Udinese che ci metterà in difficoltà dal punto di vista fisico". La Lazio sfida se stessa su quello psichico. Il Messaggero

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