Esclusiva
ESCLUSIVA | Lazio-Empoli, il doppio ex Cribari: “Partita difficile, entrambe vorranno vincere. Solidità difensiva? Questione di tempo, alla lunga le idee di Sarri verranno fuori”
Sosta alle spalle, si riparte. Il 2022 della Lazio inizia in casa, allo Stadio Olimpico di Roma. L’avversario è l’Empoli, nella prima gara del girone di ritorno di Serie A. All’andata, nella prima Lazio di mister Sarri, i biancocelesti si sono imposti con un netto 1-3 firmato Milinkovic-Lazzari-Immobile. Da quel 21 agosto la Lazio ha avuto un rendimento altalenante per tutto il girone d’andata, mentre l’Empoli si è portata al nono posto con 27 punti, 20 di questi raccolti in trasferta ma, soprattutto, si trova a quattro punti proprio dai biancocelesti ottavi. In vista del match in programma quest’oggi, alle ore 14:30, la redazione di LazioPress.it ha intervista, in esclusiva, il doppio ex della sfida Emílson Cribari: l’Empoli è stata la squadra che lo ha portato in Italia, con cui ha vinto un campionato Primavera nella stagione 1998/1999, mentre con la Lazio ha conquistato una Coppa Italia ed una Supercoppa Italiana, giocando anche in Champions League.
La Lazio ha scelto di aprire un nuovo ciclo con Maurizio Sarri. Come giudica il lavoro svolto in questa prima parte di stagione? È stata la scelta giusta per fare il salto di qualità?
“Le aspettative per mister Sarri erano alte visto come ha lavorato negli ultimi anni, soprattutto ad Empoli e Napoli, ma anche in Inghilterra e alla Juventus. Per il tipo di gioco che faceva fare alle sue squadre ci si aspettava tanto. Magari all’inizio è stato un po’, non dico deludente, però ci si aspettava un qualcosa in più. Io sono molto ottimista e credo che, alla lunga, i suoi metodi e le sue idee di calcio verranno fuori e, la Lazio, raggiungerà i suoi obiettivi prefissati con il suo allenatore”.
Tra le prime 8 della classifica la Lazio è la squadra che ha subito più gol nel girone d’andata. Da ex difensore, come si spiega questo dato negativo?
“Io penso che la difesa sia formata da un’organizzazione che comprende tutta la squadra. I giocatori non sono cambiati dall’anno scorso, quindi non credo che sia un problema di singoli. Qualche meccanismo difensivo che vuole mister Sarri non è stato ancora ben assorbito. Le sue squadre hanno sempre giocato bene, ma allo stesso tempo, erano solide a livello difensivo. Credo sia solo questione di tempo, per trovare quella sicurezza e solidità difensiva che ci vuole per vincere le partite e fare bene”.
In questo mese di gennaio è aperta la sessione di calciomercato invernale: cosa serve alla Lazio per rinforzare e perfezionare la rosa a disposizione di mister Sarri?
“Il mercato di gennaio è sempre stata l’occasione giusta per mettere a posto la rosa, qualcuno che magari gioca poco ed ha la possibilità di trovare spazio in qualche altra squadra, ma anche una possibilità per rinforzare la squadra. Bisogna fare acquisti puntuali che verranno per far sì che la squadra faccia un salto di qualità. Un mercato studiato, mirato, altrimenti c’è il rischio di peggiorare invece che migliorare. Per me questo deve fare la Lazio”.
L’Empoli, da neopromossa, ha fatto un grande girone d’andata, vincendo anche in casa di Juventus e Napoli. Con 4 punti in meno della Lazio, dove può arrivare la squadra di Andreazzoli? Che girone di ritorno si aspetta?
“L’Empoli come squadra, ma anche come società, ha confermato di essere motivo di orgoglio per il calcio italiano per come lavora, dal settore giovanile, fin dai miei tempi, alla prima squadra, riuscendo a rimanere tra Serie A e Serie B da tantissimi anni. Ha fatto un girone d’andata molto positivo. Per me avrà qualche difficoltà in più nel girone di ritorno, ma riuscirà a salvarsi con una certa tranquillità perché è una squadra solida, che gioca bene a calcio e ha dei buonissimi calciatori. L’Empoli è come una famiglia, dalla società, alla squadra e ai tifosi, questo poi si vede in campo”.
Alla ripresa del campionato si affrontano la seconda squadra che ha fatto più punti in casa, la Lazio, contro la sesta che ne ha fatti di più in trasferta, ovvero l’Empoli: che partita sarà?
“Partita difficile per entrambe le squadre, molto dura, dove la Lazio cercherà di vincere in tutti i modi se vuole partire bene in questo mese di gennaio, cercando di migliorare la sua posizione in classifica. Troverà però di fronte un Empoli con il morale alto, che cercherà di fare la sua partita, a viso aperto, cercando i tre punti. Non riesco a fare un pronostico, sono curioso anche io di vedere come finirà”.
A febbraio ripartirà anche l’Europa League e, la Lazio, affronterà ai Play-Off il Porto. Lei ha giocato sia in Champions che in Europa League con la maglia biancoceleste: che partita ci dobbiamo aspettare? Quante possibilità ha la Lazio di passare il turno?
“Io penso che la Lazio, nella sua testa, ha l’obiettivo di arrivare più avanti possibile sia in campionato che in Europa. Il Porto sta facendo un ottimo campionato in Portogallo, sarà un avversario molto difficile da affrontare. I biancocelesti hanno tutte le potenzialità per giocarsi la sfida a viso aperto e passare il turno”.
Da doppio ex della sfida qual è il ricordo, con la maglia della Lazio, a cui è più legato? Mentre con quella dell’Empoli?
“I ricordi che ho alla Lazio sono tantissimi, è difficile dirne uno solo. Mi ricordo i derby vinti, il 3-0 del 10 dicembre 2006, quello speciale con il gol di Behrami negli ultimi minuti: i derby ti segnano in maniera particolare. Potrei dire anche il campionato fantastico fatto nel 2006/2007, partiti con -3 in classifica e siamo arrivati terzi davanti a tante grandi squadre. Una stagione che mi ricordo con molto piacere. Poi è normale che, sentire l’inno della Champions League con l’Olimpico pieno, contro il Real Madrid, è un altro ricordo indimenticabile. Ne potrei dire tanti altri fantastici.
L’Empoli ha aperto le porte per me in Italia, mi ha fatto diventare uomo e calciatore. Mi hanno accolto come un figlio e anche lì ho avuto molte soddisfazioni come lo Scudetto con la Primavera, il Torneo di Viareggio, la promozione in Serie A, una salvezza. Devo tutto all’Empoli. La Lazio e l’Empoli sono le società più importanti della mia carriera”.
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ESCLUSIVA | Manfredonia: “Sarri sta facendo un ottimo lavoro con una rosa non di primissimo piano. Derby? Giocarlo un grande sogno per un ragazzo di Roma”
Una partita che non ha bisogno di presentazioni, una gara che “ferma” l’intera città di Roma. Questo è Lazio-Roma, il Derby della Capitale. Alle 18:00 è in programma, allo Stadio Olimpico di Roma, il fischio d’inizio, tra due squadre reduci da differenti stati d’animo dopo i risultati dello scorso giovedì in Europa. In vista della stracittadina, valida per la 27° giornata di Serie A ed importante in chiave corsa ad un posto in Champions League, la redazione di LazioPress.it ha intervista, in esclusiva, un doppio ex che ha vestito entrambe le maglie nella sua carriera: Lionello Manfredonia. Cresciuto nelle giovanili biancocelesti, trascorre ben otto stagioni con la maglia della Prima Squadra. Prima di approdare poi in giallorosso per tre anni, Manfredonia indossa per due stagioni la maglia della Juventus, conquistando anche lo Scudetto nella stagione ‘85/’86.
La Lazio alterna grandi vittorie e prestazioni, come quella di Napoli, o contro Milan ed Atalanta, a partite sottotono dove lascia per strada punti preziosi. Qual è il suo pensiero sul lavoro svolto da Sarri fin qui?
“Sarri sicuramente sta facendo un ottimo lavoro pur avendo una rosa non di primissimo piano. Romagnoli sembra un giocatore pienamente recuperato dopo le opache stagioni al Milan, Patric un giocatore che sta migliorando di partita in partita”.
Anche la Roma, nei risultati, ha degli alti e bassi. In termini di gioco invece, quali differenze ci sono tra la squadra di Mourinho e quella di Sarri? Chi tra questi due grandi allenatori vede avanti nel proprio percorso?
“Anche la Roma ha una rosa ristretta, ma quando ci sono tutti può fare grandi partite, come contro il Salisburgo in Europa o la Juventus in campionato”.
Da doppio ex di Lazio e Roma, com’è vivere l’attesa, la settimana del Derby della Capitale da calciatore? Che sensazioni, emozioni ha provato?
“Per un calciatore che nasce nel vivaio di Lazio o Roma l’impatto emotivo alla stracittadina è diverso da chi viene da fuori. Se le cose vanno male, il tifoso lascia perdere gli “stranieri” e critica i giocatori locali. Per me è stato più semplice disputare il derby di Torino, molto meno coinvolgente. Ma comunque rimane un grande sogno per un ragazzo di Roma poterlo disputare”.
Tra Lazio e Roma ci sono solo due punti di differenza e, insieme ad Inter, Milan ed Atalanta, sono in piena lotta per un posto nella prossima Champions League. Tre posti per cinque squadre, quante possibilità hanno i biancocelesti di qualificarsi? Che lotta vede per queste 12 giornate che rimangono?
“È un campionato strano, svoltosi in due fasi, prima e dopo il Mondiale. Anche le piccole squadre tolgono punti alle grandi, solo il Napoli è al di sopra di tutti. Parecchi infortuni poi hanno condizionato le squadre, vedi Immobile nella Lazio o Dybala nella Roma. Entrambe possono rientrare nelle prime quattro”.
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