Per Lei Combattiamo
TMW | Solida ma insolitamente poco efficace: La Lazio non sfrutta l’opportunità
Al contrario di Sarri, Milinkovic l’ha detto chiaramente: “Non siamo contenti, dovevamo vincere. È un’occasione sprecata”. Il Sergente non ci ha girato intorno e ha detto le cose come stanno. Perché la Lazio – stanca per i supplementari di martedì e senza due titolari, Acerbi e Pedro – non è riuscita a strappare i tre punti all’Atalanta che invece era senza parecchi titolari e aveva vissuto una vigilia difficile per il caos dei tamponi. Sarri alla vigilia aveva detto di non pensare alla Champions, ma la sua squadra, se ieri avesse vinto, avrebbe riaperto una corsa complicata e lunga. Poteva essere la notte del rilancio, è diventata quella del rammarico.
La difesa cresce, l’attacco si spegne
Detto che Gasperini non aveva a disposizione gente come Zapata, Muriel e Malinovski, va sottolineata la buona prestazione della Lazio in fase difensiva. Ordinata e attenta. Risaltano i movimenti della linea a 4, che sta assimilando le idee e le richieste di Sarri. Nelle ultime 3 partite (Salernitana, Udinese e Atalanta) nessun gol subito: non era mai successo in stagione. “Stiamo in campo in maniera giusta, stiamo migliorando molto dal punto di vista tattico”, il commento di Sarri. Al contrario è stato l’attacco – fino a questa giornata il terzo migliore del campionato (46 reti) – a dar problemi nella notte all’Olimpico. Immobile mai pericoloso, Felipe Anderson spento e tutti gli altri poco brillanti. “I supplementari in Coppa Italia hanno inciso”, dice Sarri. Morale della favola? Poche insidie e zero gol. L’unica fiammata è di Zaccagni, che nella ripresa colpisce il palo con un destro secco da dentro l’area. Nonostante la caviglia dolorante è il migliore. Merita la Nazionale. Tuttomercatoweb/Riccardo Caponetti
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TMW | Lazio, Luis Alberto è il vero regista. Dopo il derby, la ‘vendetta’. E nel futuro…
Le azioni passano tutte dai suoi piedi. Palla al dieci, grazie. Luis Alberto è diventato il vero regista della Lazio di Sarri, che dal rientro dopo il Mondiale non è più riuscito a farne a meno. Assente solo a Lecce, alla prima del 2023, per un infortunio al ginocchio, poi in campionato non ha saltato una partita. Da riserva di lusso a insostituibile. La sua crescita l’abbiamo raccontata già, ma ciò che stupisce – ed è apparso emblematico nel derby – è come abbia cambiato stile di gioco in fase di possesso. Più di Cataldi, è lui che inizia l’azione e dà i tempi di gioco. Contro la Roma, in dieci per l’espulsione di Ibanez e schiacciata per un’ora nella propria area, Luis Alberto gestiva il possesso, decidendo quando accelerare e tentando, in un paio di occasioni, di calciare da fuori. Geniale in campo e sorprendente fuori. Nessuno infatti, una volta davanti le telecamere, si aspettava che Luis Alberto rispondesse alle provocazioni della vigilia. Invece ha scartato anche la diplomazia: “Quando parli tanto prima e poi perdi, devi stare zitto. Hanno provocato come sempre”. Cosa succederà in futuro? Ha un contratto fino al 2025 e Sarri, in questa versione, non vuole privarsene. Ma la sua volontà di tornare in Spagna è nota, non l’ha mai nascosta: se chiamerà il Siviglia – o qualche altro club a lui congeniale – magari deciderà di rientrare a casa, altrimenti rimarrà a Formello. TuttoMercatoWeb/Riccardo Caponetti
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