In esclusiva su Laziopress.it è intervenuto il giocatore della Lazio Calcio a 8, nonchè autore della tripletta nella finale di Supercoppa contro il Totti Sporting Club, Tomas Amico. Il calciatore biancoceleste ha parlato della vittoria e ha chiarito alcune dinamiche in merito alla presunta rissa sfiorata con Francesco Totti nei minuti finali della gara.

Cosa ha significato per te vincere la Supercoppa, avendo realizzato anche una tripletta? "È stata una serata fantastica, la squadra mi ha aiutato tanto a realizzare la tripletta - la mia prestazione personale. È stata una vittoria importante con una cornice di pubblico splendida, che ci ha aiutato molto a dare il massimo e a portare a casa questa vittoria".

Che atmosfera che si respirava? Tu sei anche un tifoso biancoceleste. "Tifo Lazio da quando sono nato, da sempre. Giocare in un campo per dare risalto alla sua squadra ha portato dei nostri tifosi al seguito, che ci hanno aiutato. Sicuramente non eravamo circondati dai loro sostenitori".

È stato un derby del calcio a 8. "Sì, e non è il primo che facciamo: tutti gli anni ci giochiamo il campionato o la Coppa Italia. Siamo abituati ad affrontare queste partite e, ultimamente, siamo abituati anche a vincerle".

Come ci si prepara a queste finali? "La preparazione è sempre la stessa. Naturalmente arrivati al campo le motivazioni salgono, vedendo gli avversari. Le partite vengono preparate tutte nella stessa maniera, cercando di vincere e di dare il meglio per la maglia".

Cos’è successo nel finale di gara con Totti? "Preferirei parlarne il meno possibile, sono cose che succedono in campo. Dovrebbero rimanere lì. Manate e spinte sono all'ordine del giorno per chi gioca a calcio, è stata data troppa importanza a quel gesto. Gesto che non giustifico, perchè quando si alzano le mani è sempre sbagliato. Ma è durato un minuto. È iniziata e finita lì. Nessuno si è offeso e non porto rancore".

Come si è arrivati a quel gesto? "Nervosismo per la partita, sono cose che succedono spesso nel calcio. Sicuramente, visto che c'è il nome di Totti, è stato messo più in risalto dai giornalisti e dai social. Fosse successo con qualcun altro probabilmente la notizia non sarebbe uscita. Non c'è stata nessuna rissa sfiorata: è iniziata e finita lì nel giro di un istante. Ci sono stati solo comportamenti derivanti dal nervosismo della partita, dall'agonismo".

Obiettivi per il futuro? "Vincere il più possibile con la Lazio, che è la squadra che tifo anche nel calcio a 11. Per me è anche motivo di orgoglio e vanto cercare di dare il massimo con questa maglia".

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