Sono state tante le polemiche che hanno visto protagonista DAZN quest'anno, dai problemi tecnici nel corso delle partite, ai  disservizi generali, tutto ciò ha portato a diverse lamentele da parte degli abbonati. Oggi la polemica è un'altra e riguarda la comunicazione dei prezzi degli abbonamenti per la nuova stagione (2022/2023) da parte di DAZN . L'abbonamento "premium" che permette di vedere le gare su due dispositivi in case diverse, è stato al centro delle proteste degli utenti, il suo costo è arrivato addirittura a 39,99 euro.

È intervenuto il Codacons in merito con una nota ufficiale: "Si tratta di una pessima notizia per i consumatori italiani, che dopo i rincari delle bollette e dei prezzi al dettaglio subiranno anche gli aumenti dell’abbonamento per vedere in tv le partite di calcio. Si tratta di rincari abnormi che danneggeranno in particolare i tifosi, e di uno squilibrio evidente nel mondo del calcio, con Dazn che da un lato si aggiudica i diritti per la trasmissione delle partite di serie A, dall’altro sceglie in totale autonomia come modificare le offerte commerciali, applicando aumenti esagerati che peseranno come un macigno sulle tasche degli utenti. Alla luce delle modifiche tariffarie decise da Dazn, chiediamo alla Lega di serie A di valutare se sussistano eventuali presupposti per annullare il contratto siglato con la società, allo scopo di tutelare utenti e tifosi".

Anche il presidente dell’Unione nazionale dei consumatori (UNC)Massimiliano Dona, ha la sua volontà di presentare un esposto all’Antitrust a seguito dell'accaduto: “Abbiamo deciso di presentare un esposto all’Antitrust. In primo luogo, perché nella comunicazione inviata agli utenti Dazn comunica le variazioni contrattuali, e gli aumenti già surreali, senza ricordare contestualmente all’abbonato il suo sacrosanto diritto di poter recedere, in violazione delle norme a tutela degli utenti. E’ inoltre inaccettabile  farsi gioco dei tifosi che seguono il calcio in televisione. Dazn è già stata graziata nella precedente stagione dal ritardo con il quale Agcom ha cambiato le regole sulla qualità delle trasmissioni, di fatto non pagandone il costo. Ora attendiamo il pronunciamento urgente dell’Antitrust”.
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