Romagnoli è l’insostituibile della Lazio, guida la difesa, imposta l’azione da dietro, ha una personalità da leader vero. Il suo sbarco a luglio era sembrato talmente romantico da far passare sotto traccia le sue abilità nel gioco. C’erano perplessità dal punto di vista fisico, al Milan la pubalgia lo aveva tormentato. Con la maglia numero 13 addosso, Alessio è rinato, è d’acciaio. Sarri nel post-gara striglia i calciatori: «Perché continuiamo a rilassarci troppo e rischiamo di pagarlo». Domani arriva il Verona (6mila biglietti venduti), mercoledì i biancocelesti voleranno a Midtjylland e poi direttamente a Cremona, senza passare da Formello. Nel turnover Sarri ha inserito Gila, che ora insidia Patric anche per il futuro. Romagnoli al momento non ha ricambio, Casale non è ancora pronto. Magari però giovedì potrebbe esserci un turno di riposo per Alessio. Già oltre 500’ in campo: fra i calciatori di movimento in rosa, solo Marusic e Immobile hanno giocato qualche minuto in più. Una volta c’era la dipendenza da Ciro, ora sono tornati spettacolo e gol, anche senza il bomber e Pedro (ancora out). Provedel si prende la porta, per due giorni Maurizio era stato convinto dai preparatori a rilanciare Maximiano, cambia idea all’ultimo. Tornerà Milinkovic, Vecino può rimandare in panchina Luis Alberto, a meno di una clamorosa esclusione dell’ex Shakhtar, provato comunque ieri lì in mezzo. Cataldi è squalificato. Enrico Lotito, da quest’estate è direttore generale della Primavera e della Lazio Women (oggi il debutto ufficiale). Ha esordito all’hotel Gallia con Angelo Fabiani sul mercato generale. Ora fa anche le prove da presidente: giovedì ha partecipato al pranzo con i delegati Uefa, ha dimostrato tutta la sua abilità e la padronanza con le tre lingue parlate. Nei prossimi mesi il patron biancoceleste potrebbe accellerare l’annunciata successione. Già, perché il patron è candidato con Forza Italia per un seggio al Senato in Molise, spera di essere eletto il prossimo 25 settembre e ambisce a ricoprire cariche governative. «In teoria non c’è nessuna incompatibilità», risponde Lotito. Enrico compirà 26 anni il 21 dicembre, è laureato in giurisprudenza all’università Europea della capitale, anche se ha un carattere molto più introverso rispetto al vulcanico padre. Lotito lunedì ha fatto recapitare al Campidoglio – tramite Pec - la nota ufficiale per ottenere gli atti del Flaminio: «Se sarà convinto e presenterà un progetto serio, in 10 mesi potrebbe partire tutto», assicura l’assessore allo Sport, Alessandro Onorato. In realtà, è ancora troppo presto, dai vincoli dipende tutto il resto. L’iter è molto tortuoso. Invece, la rivoluzione della comunicazione è in atto. Si è già insediata la società esterna che si occuperà di tutto, a capo dell’ufficio stampa non c’è più De Martino. I lavori sono in corso, a breve termineranno quelli dei nuovi studi televisivi a Formello. C’è tanta voglia di far brillare l’immagine della Lazio, anche nel marketing qualcosa si sta muovendo. Soffia forte il vento del cambiamento.

Il Messaggero

SERIE A | LAZIO-HELLAS VERONA 2-0 (68' Immobile, 90+4' Luis Alberto)
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