È appena iniziato il primo Memorial in ricordo del Capitano Pino Wilson, giocatore ma soprattutto uomo, rimasto nel cuore di tutti. Tante le personalità del mondo Lazio che hanno risposto presente all’invito della famiglia, per l’evento sponsorizzato da Distretti Ecologici. Prima del fischio d’inizio della gara tra gli “Amici di Pino” e la “Nazionale Attori”, Velia Donati ha intonato l’inno laziale a seguire i nipoti del Capitano hanno dato il via alla partita.

I protagonisti del match, ai microfoni di LazioPress.it hanno ricordato Pino Wilson prima di entrare in campo o di guardare la partita da bordo campo. Il primo a prendere la parola è stato un ex compagno di squadra, Franco Nanni che oggi fa lo spettatore e torna indietro con la mente ai ricordi che lo legano all’amico Pino: “Siamo qui per omaggiare un grande uomo ed un grande campione. Meritava e merita quello che stiamo facendo. È stato lui che ha dato la svolta alla Lazio di quei tempi, con il suo comportamento, il suo modo di fare ed il suo carisma ci ha trascinati verso i traguardi raggiunti. In questo campo giocavamo attaccanti contro difensori, se non lavoravamo con serietà entrava e prendeva o palla o piede (ride ndr). In campo non mollava mai, dava l’esempio e noi volevamo stare al suo livello. Un ricordo? Mi prendeva in giro, una volta Lino Cascioli (TuttoSport ndr) scrisse che avevo il piede da 18 carati: lui mi diceva di stargli vicino, così lo sistemava e lo rivendeva. Quando si dice “il capitano della Lazio” si parla di lui”.

A seguire anche chi non ha giocato con Wilson ma ha avuto il piacere di incontrarlo ha avuto un pensiero per il difensore di Maestrelli. Stefano Fiore: “Io l’ho conosciuto dopo le gesta ammirate in campo. Per la Lazio ha fatto tanto, è una persona perbene, squisita, sempre disponibile e con la Lazio nel cuore. È stato l’ideatore e l’anima pulsante dell’evento ‘Di Padre in figlio’ di qualche anno fa, tutti ricordiamo l’Olimpico stracolmo di gente laziale. È una persona splendida che purtroppo ci ha lasciato in maniera prematura. Quello di oggi è  un piccolo gesto per lui, con le persone che lo hanno conosciuto e che gli hanno voluto bene”. Giuseppe Pancaro: “Per me è un piacere ed un’emozione essere qui oggi. Ha scritto pagine importanti della storia della Lazio, è stato il capitano del primo scudetto, il capitano di Maestrelli. Sono veramente contento di partecipare a questo evento che lo ricorda. ‘Di padre in figlio” è stata un’occasione in cui Pino aveva voglia di rendere felice il popolo laziale  e lo ha fatto con questo appuntamento che ha trovato grande riscontro. I ricordi legati a lui riguardano tutti la Lazio”. Giuliano Giannichedda: “L’appellativo ‘capitano’ non si dà a tutti. Lo conoscevo benissimo, ha insegnato a noi un po’ più giovani come ci si comportava in campo e soprattutto fuori. Una persona eccezionale, con una moralità altissima; lo ringraziamo sempre per quello che ci ha insegnato. ‘Di Padre in figlio’ è stato bellissimo, una serata piena di campioni: momento incredibile, stadio pieno. È stato bello ritrovarsi ed è sempre piacevole vedere che non sembra passato un giorno tra noi, perché siamo tutti amici. Pino incarna proprio lo spirito laziale che si è visto quella sera”.
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