In attesa del rinforzo in attacco, il tridente leggero colpisce ancora. Con una rete di Felipe Anderson, il ‘falso nueve’ al posto dell’infortunato Immobile, nella notte dedicata a Mihajlovic, la Lazio batte il Bologna e va ai quarti di finale di Coppa Italia. Un gol fotocopia di quello nell’ultimo derby: Pedro ruba palla al difensore (ieri Sosa, a novembre Ibanez) e regala a Felipe Anderson un assist al bacio. «Sì è simile, dobbiamo sempre stare pronti per approfittare degli errori degli avversari», ha spiegato il brasiliano, al terzo centro consecutivo: «Se ci sto prendendo gusto a fare il vice Immobile? Non è facile sostituirlo, è uno dei migliori attaccanti europei, ringrazio i compagni che mi aiutano». Formazioni alla mano, hanno stupito le scelte di Sarri che ha tenuto a riposo solo Provedel, Casale e Marusic. Ecco la sua motivazione sul poco turnover: «Visto che la prossima gara con il Milan è tra cinque giorni ho deciso di dare un messaggio alla squadra: manifestazione importante, giocano giocatori importanti». Altro elogio di Sarri a Luis Alberto: «Vedendolo giocare oggi lo avresti tolto? No ecco, neanche io. Sta diventato un giocatore totale, non ci fa mancare niente in questo momento». Mentre spera in un regalo in attacco dalla società, Sarri aspetta Immobile: «Ci manca, è un punto di riferimento anche nello spogliatoio. Martedì o mercoledì ha un altro controllo, vedremo i tempi di recupero». Poi sulla polemica con Tare: «Non devo chiarire con nessuno». Il ds della Lazio, intanto, torna a parlare di Champions: «Ci serve continuità per il quarto posto, abbiamo preso Sarri per fare il salto di qualità che ci manca». Di nuovo in campo Maximiano, fuori dall’espulsione dopo 4 minuti nel suo esordio il 14 agosto proprio contro il Bologna: «Ho passato cinque mesi molto difficili, anche per la mia famiglia, ma la vita ti regala sempre una seconda occasione». Una vittoria che l’Olimpico ha dedicato a Sinisa Mihajlovic, scomparso lo scorso 16 dicembre. Sugli spalti la famiglia al completo, che prima del fischio d’inizio è scesa a bordocampo per ricevere le due maglie con il numero 11 e la scritta Mihajlovic. Toccante l’omaggio della Curva Nord con cori e uno striscione: «Padre marito e uomo vero, il tuo esempio vivrà per sempre». La Repubblica/Riccardo Caponetti e Giulio Cardone

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Il Messaggero | La Lazio si prende il derby del cuore di Mihajlovic