Ora più che mai conta vincere. Per dare un segnale al campionato e sfruttare la penalizzazione della Juventus rilanciando la candidatura per un posto in Champions League. Alle 20.45 c’è Lazio-Milan per cuori forti (previsti circa 50.000 spettatori nel freezer dell’Olimpico), sfida fondamentale nella corsa per il quarto posto. I biancocelesti vogliono chiudere bene un girone d’andata positivo ma con tanti rimpianti per i punti persi contro Sampdoria, Salernitana, Lecce ed Empoli che potevano rendere la classifica davvero interessante. Tant’è, Sarri pensa solo al Milan che, nella stagione passata, ha battuto la Lazio in tre occasioni su tre; il tecnico toscano non si fida della presunta crisi dei rossoneri reduci dalla sconfitta in Supercoppa: «Non dobbiamo essere superficiali - esordisce - affrontiamo i campioni d'Italia, hanno individualità di altissimo livello, negli scontri diretti ci ha messo sempre difficoltà. Il Milan è forte, ha perso il derby, sarà ancora più motivato. Dentro la nostra testa dobbiamo avere l'opportunità che ci offre la partita, consapevoli delle difficoltà ma con la voglia di sfruttare le occasioni».

Si sofferma anche sui singoli: «Luis Alberto è il più in condizione della rosa. Milinkovic come tutti gli altri ha sofferto il rientro dal Mondiale, arriva da due partite serie e, se continua a giocare così, togliendo qualche frivolezza, quando tornerà al 100% farà la differenza. Felipe Anderson? È diverso da Mertens ma può fare il falso nove perché è un giocatore forte. Romagnoli? Dal punto di vista tattico è di altissimo livello, guida la difesa in modo attento e applicato».

Non fa proclami, nemmeno dopo i problemi della Juve, non vuole pressioni per un gruppo che cerca di lottare per la Champions ma non deve trasformare un traguardo in un’ossessione: «L'obiettivo - spiega Sarri - è dare il 100%, non ne abbiamo altri. Della Juve non ho sentito nessun commento da parte di nessuno dei 25 della rosa, penso sia totalmente ininfluente. E poi, ho visto l’altra sera due squadre fortissime (Juve e Atalanta, ndr), non cambia nulla per noi».

Sarri non cambia il suo spartito: «Speriamo di essere migliorati, nella partita singola possiamo competere con tutti, vediamo quanto siamo cresciuti». A proposito del Milan che ormai è diventato un modello fa capire il suo pensiero sulla sua Lazio ancora in costruzione: «Hanno speso 28 milioni per De Ketelaere, significa che non hanno problemi di soldi. Hanno fatto un percorso, sono cresciuti, la società è intervenuta per migliorare la squadra. Erano in declino, in tre anni hanno lavorato benissimo».

Nessuna novità di formazione, giocano quelli di Reggio Emilia; Provedel in porta, solita difesa a quattro con Lazzari, Casale, Romagnoli e Marusic, centrocampo di qualità, Milinkovic, Cataldi, Luis Alberto, più il tridente leggero Pedro, Felipe e Zaccagni. Nessuna deroga al 4-3-3, nessun accorgimento tattico: tutti all’attacco per sognare la Champions. Fischia l’arbitro Di Bello, non proprio una garanzia ma la Lazio deve solo pensare a fare una grande partita. Il Tempo/Luigi Salomone

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