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La Repubblica | Lazio, il Sergente vuole un altro record. Radu ko, ma il mercato è fermo

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Milinkovic vede viola e si accende. Il centrocampista della Lazio, dopo un paio di mesi – a cavallo della sosta per i mondiali – giocati sottotono e sotto ritmo, è tornato a brillare proprio in vista della sfida contro la Fiorentina, contro cui ha spesso riservato prestazioni da 8 in pagella. Dal 2015, quando sbarcò a Formello dopo aver rifiutato in extremis proprio il trasferimento al club gigliato, contro la sua quasi ex squadra ha giocato 14 gare in A vincendone 10, con due gol segnati e cinque assist forniti. Una tradizione che i biancocelesti sperano venga confermata anche domani pomeriggio, ora che il serbo si è definitivamente messo alle spalle il periodo cupo.

Contro il Milan ha anche sfatato uno degli ultimi tabù che gli rimanevano: il suo primo gol ai rossoneri gli ha permesso di diventare il miglior marcatore straniero della storia della Lazio, agganciando Pandev a quota 64. In realtà con i due ci sarebbe anche Klose, ma i conteggi ufficiali della Lega Calcio dicono che il tedesco è fermo a 63. La diatriba nasce da un gol dell’ex centravanti di Opole all’Udinese nel 2011 registrato come autogol di Ferronetti. In ogni caso domani alle 18 Sarri, che oggi parlerà alle 14 in conferenza stampa, per centrare la quarta vittoria di fila (mai successo in un anno e mezzo) punterà ancora su Sergej e sullo stato di grazia in cui sembra trovarsi Mattia Zaccagni. L’ala sinistra è il miglior marcatore stagionale dei biancocelesti con 8 reti in campionato, cui si aggiungono 4 assist. Con Sarri il suo talento è definitivamente esploso quest’anno, tanto da aver persino attirato l’attenzione del Psg. Il club di Parigi lo ha inserito nella lista dei desideri, ma Lotito non è intenzionato a lasciarselo portar via: le trattative per il rinnovo sono già avviate e si punta ad arrivare alla firma in tempi brevi, per fare del classe ‘95 un cardine della rosa della Lazio per il futuro.

Chi invece non sarà neanche in panchina contro la Fiorentina è Stefan Radu. Il veterano biancoceleste ha accusato due giorni fa un risentimento al flessore e non sarà convocato. Pericolo scampato al contrario per Patric, che si era fermato giovedì in partitella accusando un fastidio muscolare. Ieri lo spagnolo ha svolto per intero la sessione di allenamento con il gruppo, al quale si è riunito anche Immobile. Il capitano ha partecipato alle esercitazioni atletiche e alle prove tecniche insieme ai compagni saltando solo la sfida conclusiva in famiglia. Freme per rientrare in campo il prima possibile. Ha buone sensazioni e dipendesse da lui giocherebbe dall’inizio anche contro la Fiorentina. I medici però predicano cautela. Oggi il provino decisivo per vederlo o meno in panchina domani. Altrimenti se ne riparlerà per la sfida di coppa Italia contro la Juventus giovedì sera. Sul fronte mercato intanto Sarri spera in un colpo di coda finale per avere quel vice-Immobile che sta invocando pubblicamente in queste settimane. Senza l’uscita di Fares però l’idea della società è quella di andare avanti con questa rosa, rimandando all’estate gli investimenti. E al momento di offerte per l’algerino non se n’è vista neppure l’ombra sulle scrivanie della dirigenza laziale. La Repubblica/Giulio Cardone Tommaso Fefè

 


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Mancini sulla mancata convocazione di Zaccagni: “Motivazioni più che valide”

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Alla luce della splendida stagione disputata sin qui da Mattia Zaccagni, sia in termini di continuità che dal punto di vista realizzativo, più di qualcuno ha storto il naso davanti all’ennesima esclusione dell’esterno biancoceleste dalle convocazioni azzurre di Roberto Mancini. Proprio in virtù delle polemiche in merito alla faccenda, il commissario tecnico azzurro ha spiegato l’assenza di Zaccagni e Zaniolo a margine di un evento benefico a Roma: “La loro assenza? Tutti parlano senza sapere nulla ma ci sono delle motivazioni più che valide. La porta però è aperta a tutti. Sono stati convocati giocatori che non venivano chiamati da tempo, e questo dimostra che tutti possono tornare in Nazionale. E se lo meritano rientreranno”.

Fraioli


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