Bobby Adekanye, ancora di proprietà della Lazio, sta trascorrendo questa stagione in forza agli Go Ahead Eagles, in Olanda. L'attaccante classe '99, per ora, ha segnato 5 gol in 17 partite e sta riacquisendo la sua miglior forma fisica, come ha raccontato in una lunga intervista a Voetbalzone.nl, un giornale locale: "Sento dolori e crampi arrivare negli ultimi dieci minuti, ma prima succedeva intorno al 60esimo, quindi c'è un miglioramento. Non ho quasi nulla da due anni: mi sono operato al menisco alla Lazio, quando sono tornato sono stato messo fuori rosa, non ho avuto la possibilità di giocare minuti e quando stai fermo per due anni il fisico ne risente."

E, a proposito di Lazio, Adekanye ha affermato anche che a Roma gli è mancato l'amore che sta ricevendo in Olanda: "E' la prima volta che sento di essere in un club che mi dà amore. Alla Lazio ero in una squadra con tanti big. tanti fuoriclasse... Non ero apprezzato. Beh, dai tifosi sì. Loro sono sempre stati con me, sono grato per questo, ma il club non aveva piani per me e ha mostrato poco amore. Sono andato a Barcellona dopo il mio infortunio per riprendermi e non ho mai ricevuto una telefonata su come stavo. Quell'ultimo anno alla Lazio è stato finora l'anno più duro della mia carriera, tornato dalla Spagna all'improvviso non facevo più parte della rosa. Non mi è stato dato alcun motivo, neanche sul perché non volessero costruire nulla con me. Quando sono tornato, sembrava che non sapessero cosa fare con me."

Nella sua parentesi a Roma, l'attaccante olandese ha avuto però la fortuna di potersi confrontare con dei grandi del mestiere come Lucas Leiva e  Ciro Immobile: "Avrei dovuto ascoltarli un po' di più. Non so se sarebbe cambiato qualcosa, forse avrebbe avuto un impatto positivo sulla mia carriera. All'epoca ero testardo, pensavo di sapere tutto, ma ovviamente non era così. Ho commesso errori stupidi e ho litigato con gli allenatori, quando nel mondo del calcio non avevo ottenuto nulla. Mi dicevano che il mondo del calcio non è sempre giusto: si può essere bravi e avere allenatori che però non la pensano come te. Lì devi stare al gioco e mostrare poche emozioni: se dicono di fare qualcosa devi farlo, ma io non l'ho fatto, ho fatto quello che volevo e quello che pensavo fosse meglio per me. A volte devi ascoltare le persone che hanno più esperienza e si sono trovate nella stessa situazione perché spesso hanno a cuore i tuoi interessi". 

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