Blindare l’uomo-derby. Lo chiedono i tifosi, ci lavora Lotito. Mattia Zaccagni fino al 2027, questo è il progetto della Lazio. Sono tutti pazzi dell’attaccante che ha steso la Roma con quel colpo di biliardo, segnare il gol decisivo in una partita così ti cambia la carriera. «Forse adesso non si rende conto di quello che ha fatto, se ne accorgerà negli anni», dice Bruno Giordano – uno che un’emozione del genere l’ha vissuta - a Radiosei. E poi: «È stato bellissimo, il gol di Zaccagni, per tecnica, rapidità, lucidità, precisione. Micidiale la sua freddezza: ha guardato il portiere, aveva solo 10 centimetri di spazio per infilare il pallone e lo ha fatto». Insomma Zack la firma sul derby l’ha messa, adesso serve quella sul contratto fino al 2027. Nei giorni scorsi il presidente Lotito ha incontrato l’agente dell’attaccante, Mario Giuffredi, la trattativa procede rapida. Al momento, Zaccagni guadagna 1,8 milioni netti a stagione ed è legato alla Lazio fino al 2025: la richiesta è di 3 netti, la fumata bianca arriverà intorno a Pasqua per lui e Cataldi, altro giocatore che nel derby si esalta. Il regista passerà da 1,1 milioni a 1,5 più bonus. Era all’Olimpico domenica, Giuffredi: «Una bellissima giornata. Zaccagni sta giocando una grande stagione. La mancata convocazione da parte di Mancini? Giusto accettare le scelte dell’allenatore, ma mi piacerebbe che, se ci fossero stati degli equivoci e delle incomprensioni tra lui e il ct, si potessero chiarire». Intanto il 27enne si gode gli elogi e la Lazio un gioiello costato 7 milioni nel 2021: ora ne vale circa 40. A gennaio ci ha pensato il Psg, mica un club qualunque, in estate i corteggiatori aumenteranno: ma un uomo-derby è per sempre, la Lazio vuole tenerlo per sé. Con il placet di Sarri, che lo ha trasformato in esterno-goleador: mai l’ex Verona aveva segnato 9 gol in un campionato. E il tecnico insiste sulla strategia più azzurra che bianca: «Sto litigando per avere giocatori italiani. All’interno di una squadra, avere un’ossatura di ragazzi cresciuti qui ti dà un’identità che 20 stranieri non ti possono dare. Nel nostro club lo sforzo per avere uno zoccolo duro di italiani lo stiamo facendo». E ha origini del Bel Paese un trequartista accostato alla Lazio: Bruno Zapelli, appena convocato nell’Under 21. Classe 2002, gioca in Argentina (è nato nella provincia di Cordoba), nel Belgrano: il suo idolo è Riquelme e somiglia al “Mudo” Vazquez. Ha un futuro assicurato, dicono. Il presente invece è ancora legato al derby: la rissa è costata un turno di squalifica a Marusic, che a Monza non ci sarà. E Sarri torna sul “vulcanico” collega: «Mourinho è un animale da spettacolo. È il numero uno per tirarti dentro in certe storie, ma io non voglio entrarci». Due tecnici opposti, davvero. La Repubblica/Giulio Cardone

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