Come riportato da Il Messaggero, se la Lazio non ha minimamente risentito dei 12 gol in meno rispetto allo scorso anno, molto lo deve proprio all’atteggiamento in fase difensiva.

Alla 27esima giornata di campionato, i biancocelesti hanno incassato 19 gol. Tre in più del Napoli (miglior difesa), ma soprattutto 23 in meno della passata stagione. Il passaggio dallo schieramento a tre a quello a quattro, nel primo anno ha comportato 58 reti incassate, il peggior dato degli ultimi sessant’anni. Un colpo duro da mandare già per un allenatore attento alla fase difensiva come Sarri, ma bastava attendere poco per la metamorfosi.

foto Fraioli

Cambiando oltre metà della retroguardia, la Lazio è rinata. Fuori Strakosha, Acerbi e Luiz Felipe, dentro Provedel, Casale e Romagnoli, con una media dei gol subiti scesa da 1,5 a 0,7. Per trovare un dato simile nel massimo campionato bisogna tornare ai 25 subiti nella complicata stagione 1979-80. Niente a che vedere con i soli 16 di Pulici nel 1972-73, tutt’ora record inarrivabile a differenza però di quello dei clean sheet. Con gli attuali 16 in campionato, Provedel è il secondo in Europa alle spalle di Ter Stegen (19), ha agganciato il portierone del primo scudetto ed è a un passo dal primato della Lazio in A, i 17 di Cei nel 63-64 considerando anche il 2-0 a tavolino col Messina. L’olimpo sarebbe a quota 18, traguardo con doppia valenza, visto che è il record di porte inviolate ottenuto nel 2006-07.

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