Successione al trono: per il dopo Immobile, ci riprova Castellanos. Largo al futuro, con coraggio, per il bene della Lazio, senza dimenticare il passato. Non è un oltraggio. È spietato, ma biologico, figuriamoci nel calcio. Ciro, 34 primavere, e il Taty (25), hanno nove anni di differenza, ora si sentono e si vedono. Ammetterlo non è una mancanza di rispetto. Restano incise nella storia biancoceleste, le 206 reti del re-capitano, non si contestano. Ma ora l'argentino ha bisogno di spiccare il volo: due reti a Frosinone, una in terra, una in cielo. San Valentin, l'amore è risbocciato. Due reti da subentrato (non succedeva dai tempi di Matri nel 2015), chissà se tornerà titolare con Tudor: «Mi aspetto di giocare di più con il nuovo tecnico. Cerco sempre di dare il massimo per questa maglia. La doppietta mi dà fiducia perché non segnavo da tanto tempo». Dall'anno passato, esattamente dal 29 dicembre, sempre contro la formazione ciociara all'Olimpico. Forse anche questo è un segno del destino. Castellanos non sembra avere certo le stimmate del cecchino, ma ha tecnica (vedi uno splendido siluro al volo), di testa è fortissimo, e non ha avuto chissà quali chance o continuità per dimostrare il contrario, schiacciato dall'ingombrante presenza di Ciro.

Immobile non segna più come un tempo, ma Sarri ha insistito sino all'ultimo per ritrovare il suo vecchio fiuto, nonostante le lamentele interne sul gioco offensivo e le pressioni di Lotito sul nuovo acquisto, pagato poco più di 14 milioni a bilancio. Dura da sei gare il digiuno di Immobile, subentrato dalla panchina soltanto contro il Milan, con due gol sfiorati prima e dopo il centro-vittoria di Okafor. Non ci sono chissà quanti infortuni di mezzo, rispetto all'anno scorso. Adesso, se non consideriamo i 4 rigori, in campionato Ciro ha segnato 2 reti e sfornato un assist in 1427', 25 partite, appena 7 da subentrato. Castellanos ha due centri in più movimento (4) e tre assist, partendo 16 volte dalla panchina su 26 apparizioni, senza avere alcuna chance dal dischetto, e con appena 1127' in campo, esattamente 300' in meno. Dopo una settimana di tormenti e accuse, anche Martusciello è ripartito dal capitano, ma il cambio del 55' dello Stirpe può rappresentare una svolta simbolica verso futuro: esce Immobile sotto choc e il Taty rialza la Lazio.
 

Il Messaggero//Alberto Abbate

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