Dopo il successo esterno ottenuto ieri sera allo Stadio Olimpico Grande Torino, per la Lazio è già tempo di iniziare a preparare la trasferta di Firenze, sfida in programma lunedì alle 20.45. Nella speranza di recuperare qualche infortunato come Zaccagni e Vecino, i biancocelesti cercheranno di avvicinare ulteriormente la zona Champions League, distante al momento cinque lunghezze. Per analizzare la sfida del Franchi, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni l'ex attaccante viola Francesco Flachi.

La Lazio vince a Torino e torna a cinque punti dalla Champions League. È un margine colmabile?

Una squadra si pone degli obiettivi e cerca di portarli a termine. Cinque punti si possono riprendere, è normale che bisognerà vedere come andrà in Champions League: se andrà avanti il dispendio di energie sarà diverso, qualcosa in campionato potrebbe perdere. Da italiano mi auguro possa andare il più avanti possibile, rappresenta il nostro paese e il calcio oggi in Italia è un po' in difficoltà”.

E' utopia pensare alla qualificazione con il Bayern Monaco?

La Lazio è una squadra talmente imprevedibile che può fare tutto. Se trova la giornata perfetta sono guai per gli altri, la concentrazione per i calciatori sarà massima: la partita la farà, il problema è che giocherà contro una grandissima squadra. All'andata è stata brava, ha saputo soffrire ed è stata brava a fare gol, ha un leggero vantaggio”.

Ieri altri 55' minuti per Immobile. Come valuta il suo ultimo periodo?

Lo abbiamo visto, se Ciro non sta bene non sta bene la Lazio. E' il faro, il finalizzatore di ciò che viene creato. Giocare gli fa bene, vive per il gol e se non lo fa può soffrire mentalmente. Ultimamente lo vedo diverso, anche in proiezione per l'Europeo. Se sta bene la Lazio potrà fare bene”.

Lunedì ci sarà la sfida di Firenze. I viola sono scivolati all’ottavo posto in classifica, cosa gli impedisce il salto di qualità?

E' un po' che ce lo domandiamo, è il problema dei viola quando hanno una partita che può dare slancio: mentalmente non riesce a centrare l'obiettivo. Prima di Natale era quarta, aveva la gara con l'Inter e poi gare che sulla carta potevano dare un vantaggio. Non so quale sia la causa, ma credo siano la personalità e l'esperienza a mancare. A volte si può anche essere meno belli e più cinici, anche se è stato fatto diverse volte con degli 1-0. E' mancata la mentalità di portare a casa un risultato cercando invece di segnare qualche gol in più. E' una squadra che gioca sempre in avanti, a volte dimentica che un punteggio più stretto porta gli stessi punti".

Vista l’abbondanza in avanti, nei panni di Italiano chi sceglierebbe in avanti con tutti a disposizione?

Con Belotti sicuramente deve essere sacrificato un centrocampista, con la Fiorentina che è passata a un 4-2-3-1. O rimane fuori un esterno, o Bonaventura, in questo momento Beltràn sta facendo bene ed è difficile tenerlo fuori: con Belotti riempi l'area più facilmente trovando soluzioni diverse per andare al cross, quindi la squadra può essere meno prevedibile rispetto a prima. Il gioco può passare da Nico Gonzalez o Ikonè, esterni bravi nel creare nell'uno contro uno. Deve essere bravo Italiano a cercare soluzioni che portino vantaggi alla squadra”.

Come valuta fin qui il terzo anno di Vincenzo Italiano? Crede sia pronto per una big?

Sta facendo bene, anche a livello personale. In due anni di Spezia ha fatto il suo e sta continuando alla grande. E' un allenatore che ogni anno migliora la posizione in classifica della stagione precedente. Quest'anno pensavo che la Fiorentina potesse fare un salto di qualità, forse è mancato qualcosina a livello di mercato, ma non è facile a gennaio portare un big in una squadra. Il problema attuale è un calendario infernale, capiremo se è una squadra che può risalire in quelle posizioni lì: inoltre è impegnata ancora nelle tre competizioni, è possibile che possa lasciare qualcosa in campionato”.

Che gara si aspetta lunedì?

Per la qualità offensiva delle due squadre mi aspetto tanti gol e divertimento, mi auguro sia uno spettacolo”.

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