Fabiani sarri
Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images) via onefootball

Riaprite le porte alla grande bellezza, capitolo secondo, il ritorno. Riprese in atto per il Sarri-bis alla Lazio. I tifosi pregano e sperano in un lieto fine sullo sfondo: «Stiamo lavorando e c’è abbastanza ottimismo», la chiosa di Fabiani ieri sera alle 23.45 dopo due ore di incontro interlocutorio con il manager Busardò e l’avvocato Pellegrini al ristorante “Pescado” ai Parioli, per presentare vis-a-vis il programma biancoceleste per il prossimo anno e l'offerta di un biennale da circa 3 milioni a stagione (con opzione sino al 2028), che Lotito (assente ieri alla cena) aveva già anticipato a Mau martedì sera al telefono. «Ho ripulito lo spogliatoio dopo il tuo addio, ora puoi fare il tuo calcio», il concetto espresso dal patron in una lunga chiacchierata, che ha scaldato il tecnico toscano. Sarri non ha dato una risposta, riflette in silenzio: mercoledì ha incontrato l’Atalanta (ma il casting è ampio), possono aprirsi scenari inaspettati alla Fiorentina in caso di addio di Pradè (ieri manifesti affissi al Franchi col suo volto), ma ha voglia di ricominciare subito e il cuore lo porta alla Lazio. Il Comandante ribolle per tornare ad allenare sul campo e già prepara gli schemi dentro la sua villa a Castelfranco. Ha sessantasei anni, ma è carico di nuovo come un giovanotto. Ha già dimenticato l'amarezza per il mercato estivo del 2023, è battagliero come un tempo. È pronto a tutto, stavolta gli ostacoli non lo getteranno nello sconforto. Conosce la piazza, sa benissimo come rapportarsi a Fabiani e Lotito ed eviterà di arrivarci allo scontro. Si sente ancora un cavallo di razza, mica solo di ritorno. Premesse ottime per evitare un altro corto circuito. 
 

LO STAFF


Pre-allertato lo staff tecnico. Mau ha deciso da mesi che Ianni farà il secondo e non transige su questo (ieri Fabiani ha portato Grassadonia, tecnico della Women, all’incontro). Gli altri preparatori saranno ancora Pasqui, Losi, Nenci e Ranzato. Andrebbero aggiunti 1-2 elementi, specie se il match analyst Allavena dovesse raggiungere Tare a Milano. La Lazio è pronta a venire incontro a Mau subito pur di farlo firmare (si spera addirittura nel sì definitivo a stretto giro) e prevenire le interferenze di altre società dietro l'angolo. Completamente accantonata l’ultima amarezza di Sarri, culminata con le sue dimissioni a metà marzo 2024. Negli ultimi 15 mesi, cambiate quattro guide tecniche (dopo appunto Sarri, Tudor e Baroni, e l’ex vice di Mau, Martusciello). Roba mai vista con Lotito che, in 20 anni (ormai quasi 21) di presidenza, ne aveva avute appena altre otto. Ecco perché stavolta non si può sbagliare per ritrovare un minimo di stabilità ed equilibrio. Nei piani del club, il romantico ritorno di Mau è propedeutico alla permanenza di tanti big a lui legati, al 4-3-3 collaudato, al minor esborso possibile su un mercato quasi paralizzato, senza i minimi introiti della Conference a bilancio. Sarri è disposto a ripartire dai giovani in un nuovo ciclo, anche se vorrebbe 4–5 acquisti per esprimersi al meglio. Conosce il resto della squadra e, senza Coppe, potendo lavorare una settimana intera a Formello, sa di essere l'allenatore ideale per il rilancio. È una sfida di fine carriera anche per se stesso. 


LE ALTERNATIVE


Solo l’immagine di Sarri può placare il malcontento di una piazza ripiombata nella contestazione e nello sconforto. Ecco perché Fabiani e Lotito hanno messo da parte l’orgoglio, le alternative e l'appuntamento con i piani B Vieira e Gattuso, almeno per il momento. Se Mau non dovesse convincersi del progetto, non sarebbe semplice trovare un allenatore dello stesso livello. Piace l’ex Scaloni, ha il contratto in scadenza nel 2026 come ct dell’Argentina, ama la Lazio, ma tornarci da tecnico adesso sarebbe un salto indietro. Non convincono Thiago Motta e Conceicao. È stato sondato Palladino dopo le dimissioni a Firenze, ma sarebbe tutt'altro profilo. Meglio tornare al passato per evitare di preoccuparsi troppo del futuro. 
Il Messaggero 

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