Il Napoli di Sarri dominava la Lazio di Inzaghi, la sua Juve invece era terrorizzata di fronte alle discese di Lazzari, ai ricami di Luis Alberto e Milinkovic, alla profondità di Immobile. Gli allenatori, fino a prova contraria, non segnano dalla panchina e non esistono precedenti su cui montare teorie per proiettarsi sulla sfida dell'Olimpico. Si misureranno però metodi e principi di gioco. L'Inter ci arriva con l'entusiasmo e le nuove idee di Simone. Un dato: 7 gol di testa su 22 dall'inizio del campionato. Significa mediamente uno a partita per il migliore attacco della Serie A. Cinque su palle inattive, di cui tre su calcio d'angolo. Sarri ci arriva con il ritardo del suo progetto. E alla Lazio mancherà anche Acerbi. La linea difensiva, secondo il tecnico, non ha ancora trovato una guida, o uno che sappia condurre il reparto. La Lazio di Inzaghi aspettava, si  chiudeva. Questa dovrebbe tenere i piedi sulla linea di centrocampo e non ci riesce. La Lazio deve migliorare tanto ma è già nel sentiero del possesso palla: prima nella classifica della Lega, mediamente conserva il controllo del gioco per 29'39'' a partita. L'Inter, alla stessa voce, è settima. Non basta però tenere palla, bisogna limitare gli errori nella fase difensiva, altrimenti è inutile. I biancocelesti giocano di più: 749 palloni contro 607. L'Inter è più efficace: 122 tiri a 85, 32 cross a 20, 41 angoli a 27. Sarri chiederà ai suoi giocatori di alzare il ritmo, di pressare di esprimere coraggio e furore. Corriere dello Sport.

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
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