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Italia-Macedonia del Nord, Pandev: “Azzurri favoriti, ma la pressione è tutta su di loro. Immobile? L’attaccante giusto per Mancini”
Giornata di vigilia per l’Italia di Roberto Mancini. Domani sera, allo Stadio Renzo Barbera di Palermo, gli Azzurri scenderanno in campo per la sfida contro la Macedonia del Nord, con l’obiettivo di proseguire verso la Finale dei Play-Off di qualificazione al Mondiale di Qatar 2022. L’Italia ha un solo obiettivo, vincere, per poi affrontare la vincente di Portogallo-Turchia nell’ultimo atto. Per parlare della sfida di domani e non solo, ai microfoni del sito Corriere.it, è intervenuto Goran Pandev, ex attaccante di Lazio, Inter e Genoa, attuale centravanti del Parma, ma anche il miglior calciatore della Macedonia del Nord. Proprio quest’estate, dopo l’Europeo, ha dato l’addio alla Nazionale.
Queste le sue parole sulla sfida di domani sera tra la sua Nazionale e l’Italia: “E’ la partita che non avrei mai voluto, soprattutto in semifinale. La Macedonia per me è tutto, ma l’Italia mi ha dato tutto, è il Paese dove sono nati i miei figli. Giocare con i campioni d’Europa in trasferta per noi non è certo l’ideale: l’Italia, come il Portogallo con la Turchia, è favorita. Ma è anche vero che la pressione è tutta su di loro. Elmas squalificato? Per l’Italia è un vantaggio, perché lui è fondamentale, è il più forte e poteva mettere in difficoltà gli azzurri. Voi avete abbondanza, potete permettervi di lasciare a casa uno come Balotelli. Giovedì i miei compagni ce la metteranno tutta”.
Attuale attaccante del Parma in Serie B, dopo aver lasciato il Genoa nell’ultima finestra invernale di calciomercato, Pandev si è espresso anche sul livello del calcio italiano in questo momento: “Ci sono tanti giovani bravi e vincere un Europeo in casa dell’Inghilterra non è per nulla facile. Ma rispetto a vent’anni fa quando sono arrivato nel vostro campionato si è abbassato il livello tecnico. Anche per questo, tanti vecchietti come me, Ibrahimovic, Chiellini o Quagliarella, vanno ancora così bene. Cosa vuole dire duellare con Bonucci e Chiellini? È più difficile, si conoscono a memoria. Se non gioca Giorgio per noi è meglio, anche se Bastoni mi piace un sacco: è lui l’erede naturale”.
In conclusione, da attaccante ad attaccante, Goran Pandev si è espresso anche su Ciro Immobile e, alla domanda se fosse rimasto stupito dalle critiche al bomber della Lazio in Nazionale, ha risposto: “È un grandissimo giocatore, forse in Nazionale sente un po’ di pressione, ma fa gol e aiuta tanto la squadra. È l’attaccante giusto per Mancini”.
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CorSera | Lazio, da Chinaglia a Provedel: cercasi marcatore n. 100
Il primo è stato Chinaglia, l’ultimo Provedel. Giorgione rimontò l’Arsenal con una doppietta negli ultimi 5 minuti in Coppa delle Fiere, all’Olimpico finì 2-2 l’esordio della Lazio nelle (vere) coppe europee moderne. Era il 16 settembre 1970. Il portiere friulano, 15 giorni fa, ha infilato di testa al 95’ il collega Oblak per acciuffare l’1-1 con l’Atletico Madrid.
Il prossimo, magari già stasera al Celtic Park, può essere il 100° laziale diverso capace di segnare un gol europeo: ma attenzione, deve essere uno di quelli che non l’hanno mai fatto con questa maglia, quindi un nuovo acquisto (Castellanos, Guendouzi, Isaksen, Kamada, Rovella) oppure uno di quelli che non sono entrati nei tabellini di EL e Conference (Casale, Gila, Hysaj, Pellegrini, Romagnoli).
In 12 hanno già «timbrato» in biancoceleste: naturalmente Immobile, che con 22 gol europei ha anche questo record, poi Felipe Anderson che ne ha segnati 9, Pedro 4, Luis Alberto 3, Vecino 2 e con una rete a testa Basic, Cataldi, Lazzari, Marusic, Patric, l’incredibile Provedel e Zaccagni. Ciro è a +2 su Inzaghi nel totale, 22 a 20, ma lo insegue da lontano (5 a 15) se si parla solo di Champions. Felipe è 8° all time (con Claudio Lopez, Parolo e Salas) a -1 da Casiraghi, -2 da Chinaglia e Kozak, -3 dal 3° posto di Nedved e Rocchi. I gol della Lazio in Europa sono stati finora 356, i trofei conquistati 2 (Coppa Coppe e Supercoppa, nel 1999). Corriere della Sera/Massimo Perrone
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